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Musica: il sogno di una generazione precaria in ‘Se Ci Credi’ di Pignatiello  

il sogno di una generazione precaria in 'Se Ci Credi' di Pignatiello

Oggi, 29 novembre, esce ‘Se Ci Credi‘ (Goodfellas/Believe), terzo disco d’inediti di Antonio Pignatiello, disponibile nei negozi di dischi in formato deluxe 16×16 (un libro di 72 pagine con cd allegato) e in digital download sulle piattaforme on-line.

Il nuovo concept album del cantautore irpino Antonio Pignatiello, diretto e prodotto da Taketo Gohara, racconta il sogno di una generazione precaria, quella degli anni ’80: la crisi dei rapporti, la fuga dei cervelli, lo scricchiolare dei valori morali; un viaggio attraverso dieci canzoni, dieci vite, dieci immagini che si intrecciano su un sentiero di precarietà e insicurezza ma sempre in cerca di una vita migliore e di una ‘promised land'”. Un viaggio nel profondo per provare a raccontare la complessità della vita ‘con parole semplici’, per usare le parole di Bukowski. Dieci canzoni ridotte all’osso, pochi strumenti e qualche colore, come quelli della fisarmonica di Roberto Manuzzi, grande jazzista per anni al fianco di Francesco Guccini. Il sound di Pignatiello attinge dal rock americano e riporta ad artisti di riferimento come Bruce Springsteen e Tom Waits.

“Inseguivo un’atmosfera, un paesaggio sonoro in grado di raccontare quel mondo che avevo vissuto durante la mia infanzia – racconta Pignatiello – e che ancora mi portavo addosso; un posto che conservava intatta una parte delle mie impronte… I fantasmi di ‘Se ci credi’ li avevo frequentati in quelle vecchie strade affamate di sogni e di gioventù. La mia famiglia, i miei amici, Bruce Springsteen, Rolling Stones, Neil Young, Woody Guthrie… i romanzi di Jack Kerouac, H. C. Bukowski, Henry Miller, John Fante, Cesare Pavese, Italo Calvino, i racconti di Fernanda Pivano… i film western di Sergio Leone e quelli di fantascienza di Steven Spielberg”.

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