I Negrita a Sanremo (Foto AdnKronos)
Pubblicato il: 05/02/2019 16:49
di Ilaria Floris
“Siamo un po’ stanchi di vedere ragazzini provenienti dai talent che si prendono la scena, quindi abbiamo detto: ma perché noi, che abbiamo vent’anni di esperienza, non dobbiamo esserci? E così siamo qua”. Sono carichi e motivati i Negrita, che saranno sul palco dell’Ariston dopo sedici anni con il pezzo ‘I ragazzi stanno bene’, brano che fa parte di una raccolta omonima in uscita il prossimo 8 febbraio. La band, che con l’album in uscita celebra i 25 anni di carriera (32 brani che ripercorrono la storia del gruppo più tre inediti), spiega le ragioni che l’hanno portata a Sanremo.
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“L’anno scorso il festival è stato molto bello -dicono- il fatto che sia stato gestito da un musicista ha fatto la differenza: ci sono edizioni importanti e belle, altre no. Baglioni ha creato un precedente da cui non si torna indietro, qui al centro di tutto c’è la musica, non è un festival televisivo”. Pau e i suoi compagni spiegano anche come stanno affrontando questa nuova avventura, dopo gli screzi che hanno diviso il gruppo. “Usciamo da una crisi piuttosto profonda -raccontano- e lo stiamo vivendo con la felicità di aver superato questi litigi forti che ci sono stati fra di noi”. Questi periodi “sopraggiungono la musica non funziona. Col successo crescono anche gli ego”, spiegano con sincerità.
Perché i Negrita sono “una band di stampo anglosassone, qui in Italia c’è sempre solo un leader, per noi non è così, e da questo possono nascere degli screzi”. “Noi lo abbiamo fatto 16 anni fa, eravamo sbarbatelli e lo abbiamo affrontato in modo molto goliardico -dicono i Negrita, il cui brano ha fatto discutere perché parla di “barche senza porti” (“ma parlare solo di quel rigo ci sembra limitativo, noi crediamo che le storie valgano più di una scheda elettorale”, sottolineano)- stavolta lo stiamo facendo con più professionalità, più serietà. Baglioni ci ha stupito: l’anno scorso abbiamo dovuto declinare l’invito, quest’anno ci sentivamo pronti, avevamo una manciata di pezzi buoni, ci meritiamo una vetrina come questa, abbiamo detto perché no”.
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