avvocatoinprimafila il metodo apf

Nina Zilli: “La mia quarantena d’amore e musica” 

 

di Antonella Nesi

La mia è una quarantena d’amore e musica. Ma anche di pulizie e di buona cucina, perché sono emiliana e sto riscoprendo il piacere di cucinare”. Nina Zilli cerca di guardare al “lato positivo di questo momento così difficile per Milano, per la Lombardia, per l’Italia e per il mondo intero: cerco di non stare inchiodata tutto il giorno sulle notizie dell’epidemia ma certo il bollettino quotidiano delle vittime non mi lascia indifferente”, racconta in un’intervista all’Adnkronos, in cui spiega perché questo periodo di isolamento da coronavirus per lei ha delle caratteristiche del tutto particolari.

“Quando è scoppiata l’emergenza io ero già in una sorta di quarantena volontaria tra casa e studio di registrazione, perché sto finendo di scrivere il nuovo disco“, racconta al telefono dalla sua casa milanese che affaccia sull’Arco della Pace (“adesso anche al Parco Sempione si vedono poche persone, quelle che portano il cane: i milanesi hanno finalmente capito che devono stare a casa“). Ma l’allarme pandemia è coinciso anche con un’altra circostanza particolare e felice nella vita della cantautrice e conduttrice: l’incontro con il rapper, autore e producer Danti, all’anagrafe Daniele Lazzarin, 39enne brianzolo, diventato famoso come frontman dei Two Fingerz (il duo che lo vedeva insieme a Riccardo ‘Roofio’ Garifo), ma che negli ultimi dieci anni, da autore e solista, è stato l’artefice di alcuni dei più grandi successi a cavallo tra rap e pop. “Ci stavamo frequentando da poco quando si è posto il problema della quarantena e allora abbiamo deciso di affrontarla insieme, convivendo. In fondo, se superiamo la quarantena, vorrà dire che siamo a buon punto”, ride Nina, all’anagrafe Maria Chiara Fraschetta, il cui nome d’arte è una dedica alla sua cantante preferita, Nina Simone (unito al cognome della madre, Zilli).

Con Danti, Nina sta anche scrivendo alcuni brani del nuovo disco: “Avevamo già collaborato ma adesso che siamo anche fidanzati, approfitto della sua presenza – scherza la cantautrice – perché ho passato una vita a scrivere e arrangiare tutto da sola e ora mi fa piacere condividere con altri, trovare stimoli diversi. Oltre a Danti, sto scrivendo delle cose anche con Alessandra Flora, con cui ho già realizzato delle canzoni ed ora siamo talmente amiche che un suo pezzo non può mancare in un mio album”. Il disco dovrebbe vedere il primo singolo fuori entro la primavera: “Chiaramente la situazione attuale sta comportando qualche slittamento ma spero che entro la tarda primavera riusciremo ad uscire con il primo singolo che anticiperà l’album”. Nina non vuole dare troppe anticipazioni sul nuovo album “anche perché – dice – sto ancora scrivendo molto e magari i brani non saranno quelli che pensavo fino ad un giorno fa”. Però qualcosa delle sonorità anticipa: “Sarà un disco più urban con suoni moderni ma avrà dentro comunque anche tutto il mio mondo ‘antico’ e le mie passioni, con i riferimenti al pop anni ’60, alla black music della Motown, al R&B, al suol, al funky e al punk“.

La presenza di Danti la libera da un altro problema che affligge le donne in quarantena: l’assenza del parrucchiere. Danti, infatti, nonostante il successo discografico, non ha mai smesso l’attività di coiffeur iniziata quando aveva vent’anni: “Mi rincorre con le tinte e la piastra per farmi i capelli, perché io dentro casa sono decisamente zingara. Però, sì, averlo con me è un bel vantaggio!”, confessa ridendo.

Ma nella quarantena milanese di Nina non ci sono solo amore e musica: “C’è di tutto di più. Ci sono le pulizie di casa e c’è la mia passione per la cucina, tutta emiliana”, sottolinea la cantante che è nata Piacenza. “Diciamo che in generale io cerco di trovare i lati positivi delle situazioni e allora sto cercando di godermi questo tempo: di solito andiamo così di fretta che non c’è tempo per fare tutte queste cose, dal rimettere a posto una stanza al mettersi ai fornelli, ad avere un po’ di tempo per pensare a se stessi. Come molti, sto utilizzando questo periodo anche per rimettere in ordine le priorità. In questi momenti si realizza anche cosa conta davvero”, aggiunge. “Come avere voglia e insieme il tempo di sentire o videochiamare gli amici nuovi e quelli di una vita. Oltre naturalmente ai miei genitori, che per fortuna sono più tecnologici di me e sanno usare la videochiamata”, sottolinea sorridendo.

Dell’emergenza sanitaria in corso, Nina apprezza anche “l’uso che si sta facendo dei social, ora davvero più sociale e meno individualista“. Lei, fra l’altro, è una degli artisti coinvolti dal Ministero degli Esteri nella campagna ‘Vivere all’italiana’, rivolta soprattutto all’estero e contraddistinta dall’hashtag #weareitaly, che invita a rimanere sintonizzati sull’Italia e sulla sua cultura, che non si ferma con il coronavirus. “Stay tuned on It”, recita il claim. Nina ha partecipato cantando accompagnata dal suo pianoforte una strofa di uno dei brani più inconici della musica italiana, ‘Nel blu dipinto di blu’ di Domenico Modugno. “Mi ha fatto molto piacere”, confessa.

Quanto agli scambi di accuse sulla gestione dell’emergenza in Lombardia, Nina ha le idee chiare: “Questo non è il momento di fare polemiche. Il mondo della politica in questo momento non dovrebbe attaccarsi in maniera strumentale ma compattarsi. Questa è una guerra. E credo che l’unità sia l’unica risposta“, conclude.

 

 

 

 

Adnkronos.

 

Exit mobile version