All’inizio non “è stato semplice ed infatti ci sono stati momenti di grande fatica emotiva. Poi, piano piano, senza alcuna ricetta ma semplicemente coltivando la sincerità nei rapporti si è creato qualcosa di meraviglioso. Io sono solito dire che siamo tre gambe di uno stesso tavolo e che se una cede, cade il tavolo”. Lo dice il cantautore Pupo, nome d’arte di Enzo Ghinazzi, in un’intervista a ‘Libero’ nella quale parla dei suoi successi, dei suoi errori soffermandosi anche sulla sua vita privata. Pupo, infatti, racconta di essersi sposato il 28 luglio del 1974 con Anna e di essere fidanzato 18 settembre del 1989 con Patricia. Pupo afferma di essere stato “menzognero” nel suo rapporto con le donne, aggiungendo che “la svolta per me è stato quando ho raccontato ad entrambe le donne che amavo il nostro rapporto”.
“Siamo una famiglia allargata – spiega Pupo – ed il Natale, quando il lavoro lo permette, lo passiamo tutto assieme. Ormai Anna e Patricia sono diventate amiche”. Pupo svela che ci sono stato tanti momenti difficili come “in ogni famiglia tradizionale” e che la gelosia con il tempo è passata lasciando spazio soltanto “all’amore”.
“Quando mi chiedono cosa mi sia piaciuto di più tra le tante cose che ho fatto, io rispondo che per me la cosa più importante è sempre stato comunicare con la gente, con il pubblico”. Pupo sottolinea che “la musica certamente è la base da cui sono partito ma altri linguaggi, dalla scrittura di libri al presentare programmi televisivi o al fare docu-film sulla mia vita, mi hanno dato grandissima soddisfazione perché hanno permesso di raccontarmi e mettermi in relazione con le persone in una modalità diversa”. L’artista sottolinea che “due sono gli elementi che muovono la mia vita: la curiosità e la paura di annoiarmi. La curiosità ha permesso alla mia persona di migliorare la mia cultura, che è scolastica, ma sempre assetata di conoscenza. La paura di annoiarmi mi ha sempre portato ad intraprendere sfide nuove capaci di regalarmi entusiasmi che mi hanno sempre portato fuori dalla routine in cui ognuno di noi, suo malgrado, spesso si trova. In sintesi io mi devo sempre sentire vivo e in buona fede“, ovvero spiega Pupo, “nel mio rapporto con il pubblico, e anche nel privato, devo essere certo di non mentire“.
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