Pubblicato il: 22/05/2020 15:46
L’Italia della musica riparte. E riparte da Ravenna Festival, che si apre domenica 21 giugno con il concerto diretto da Riccardo Muti alla Rocca Brancaleone. Nello storico spazio all’aperto l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il soprano Rosa Feola si uniranno a Muti per il primo concerto con pubblico in Italia dopo il lungo e assordante silenzio imposto dalle misure per contenere l’epidemia.
Un appuntamento di grande portata simbolica, la cui ufficialità sarà sottolineata anche dalla presenza del ministro Franceschini e dalla copertura televisiva della Rai, nello stesso giorno in cui ricorre la festa della musica. La XXXI edizione di Ravenna Festival, ricreata ad hoc per un contesto senza precedenti, continuerà fino al 30 luglio con circa 40 appuntamenti alla Rocca. Qui saranno applicate le norme di distanziamento sociale per la massima sicurezza degli artisti, del personale e dei 250 spettatori.
Per questi ultimi saranno obbligatori mascherine e un sistema di ingresso a turni. Il calendario dettagliato, insieme alle modalità di accesso agli eventi, sarà annunciato a breve.
Muti guiderà l’orchestra di 62 elementi in un programma quasi interamente mozartiano, ad eccezione della pagina che apre il concerto, Rêverie di Alexandr Nikolaevič Skrjabin. Seguiranno il mottetto Exultate, jubilate KV 165 e l’Et incarnatus est dalla Messa in do minore KV 427, entrambi affidati alla voce di Rosa Feola. Completa il programma la maestosa Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551, quella “Jupiter” che Mozart compone durante la difficile estate del 1788, segnata da crescenti difficoltà economiche e da un grave lutto familiare. Da un periodo fra i più bui della vita del compositore nasce una sinfonia la cui luminosità ancora una volta libra il genio di Mozart al di sopra delle avversità quotidiane e la cui solenne grandiosità ispira il soprannome “Jupiter” conferitole dall’impresario tedesco Johann Peter Salomon.
C’è tutta la storia, e tutto il futuro, di Ravenna Festival nel concerto di apertura di un’edizione straordinaria da ogni punto di vista, il cui destino è stato in bilico per settimane di fronte ai decreti che hanno chiuso le porte dei teatri e determinato la cancellazione di eventi in tutta la penisola. Con la scelta della Rocca Brancaleone, la fortezza del XV secolo dove nel 1990 lo stesso Muti diresse il concerto inaugurale della prima edizione, e il coinvolgimento della Cherubini, composta da musicisti under 30 provenienti da tutt’Italia, il Festival lancia un messaggio inequivocabile. La ripartenza della musica, e più ampiamente della cultura, è possibile solo tendendo una mano alla nuova generazione di artisti, fra coloro che stanno pagando il prezzo più alto del prolungato silenzio in questo 2020 così alieno.
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