Pubblicato il: 03/06/2020 17:01
Dopo l’accensione simbolica dell’insegna che avverrà domani, alle ore 19.30 il Teatro Lo Spazio di Roma, con la nuova direzione artistica, guidata da Manuel Paruccini, sceglie di aprire le proprie porte al pubblico, contingentato e conformato alle regole, ma pur sempre tanto atteso, proprio dal 15 giugno, data decisa dal Governo per la riapertura di cinema e teatri. Dal 15 al 17 giugno, la sala del quartiere San Giovanni riprenderà vita con Attilio Fontana e Emiliano Reggente e il loro spettacolo ‘Fase Show’, tra i primi debutti cittadini in carne e ossa, una maratona di teatro musicale, che proporrà brani di repertorio dei due artisti, gag, canzoni e interazioni a norma con il pubblico, accompagnati da Franco Ventura alla chitarra e Roberto Rocchetti al pianoforte.
Per tre giorni ed in fasce orarie divise, il duo andrà in scena sul palco di Via Locri, per nove repliche della durata di un’ora, alle h.18 alle h.20 e alle h.21.30, intervallate dalla sanificazione degli ambienti nel rispetto delle misure di sicurezza, con dovuto distanziamento sociale e per un massimo di 35 spettatori per replica. Una ripresa viva ed una ripresa degli spazi, senza il filtro del web che non potrà mai rendere giustizia all’arte scenica.
Il Teatro Lo Spazio sarà così il luogo testimone di un’attesa ripartenza per tutta la categoria-spettacolo, fornendo uno spunto creativo che sia propedeutico al dialogo tra attore e spettatore, con”sanificata” ironia. “Superata la Fase 1 e la Fase 2, siamo pronti per la Fase Show – affermano gli attori ansiosi di sperimentare la nuova epoca dello spettacolo dal vivo – ogni show sarà unico, imprevedibile e differente rispetto al precedente o al successivo, lasciando degli spazi interattivi di improvvisazione con la missione di cercare di “riparare” e “rianimare” l’empatia negli esseri umani”.
“Tutti ci ritroviamo in uno stato legittimo di shock e confusione, abbiamo atteso e continuiamo ad attendere risposte per la nostra categoria che è sempre più fragile ed impaurita, perché ancora non appare chiaro nessun ‘come e quando’ definitivo e concreto – raccontano all’unisono Attilio Fontana e Emiliano Reggente- Nel totale rispetto di visioni spesso conflittuali e incompatibili, e nella speranza che tornino a rifiorire produzioni, ingaggi e pubblico, ci è risuonata in testa una delle regole più significative, ereditata in tutti questi anni, ‘il teatro è azione’. Così abbiamo deciso di rimboccarci le maniche, ripartendo dall’essenza del nostro mestiere – hanno aggiunto- Da questo nasce l’idea di trascorrere tre giorni insieme al pubblico che vorrà condividere questa esperienza “spettacolare” lavorando nell’azione, affinché si sviluppi una festa di emozioni e allegria per riprendere confidenza con questo ‘luogo’, che è soprattutto uno spazio ancestrale dell’anima dell’essere umano”.
“Un’occasione per cercare insieme a chi vorrà esserci, gli anticorpi per il virus gemello del Covid – hanno annunciato- ovvero la distanza umana ed empatia di cui stiamo per rimanere ostaggi, per far sì che il pubblico vada via con un sorriso ed un’emozione, perché questo è il nostro lavoro ed è da qui che vogliano ricominciare, ovviamente nel pieno rispetto delle regole ma con la volontà di riaprire quella finestra sul cuore che può esistere solo a qualche metro da chi ti racconta una storia sul palco. Ci sporcheremo le mani o se sarà necessario, i guanti di plastica”, hanno concluso.
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