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Sanremo, Fiorello-show e Rula incanta 

Pubblicato il: 05/02/2020 07:08

Fiorello in versione Don Matteo introduce il presentatore Amadeus, Tiziano Ferro e l’interpretazione di Modugno, Rula Jebreal e il monologo contro la violenza sulle donne. E ancora Gessica Notaro che trasforma la sua storia in musica e Achille Lauro ‘francescano’ che si spoglia delle vesti sul palco. Inizio col botto per il 70mo Festival di Sanremo, che dopo la prima serata vede Le Vibrazioni guidare la classifica provvisoria dell’evento canoro dell’anno.

FIORELLO MATTATORE – “Fratelli e sorelle”, le prime parole di Fiorello per annunciare all’Italia televisiva che il festival lo presenta il suo “amico Amadeus”. “Io sarò al fianco di Amadeus in questo festival, sarò il suo Rocco Casalino”, dice.”C’è bisogno di pace. Scambiatevi un segno di pace. Uno dia dei soldi all’altro”, dice ‘don’ Fiorello percorrendo la platea e dribblando i fan (“signora non è il momento giusto per i selfie”).

“Non vorrei risultare blasfemo – premette spiegando il singolare outfit – Faccio un appello al Santo Padre: non disdica il canone Rai. Questo è un festival a rischio 15% quindi ci voleva qualcosa di forte. Questo è un abito di scena. L’abito di Don Matteo. Solo questo fa il 30% di share. L’amico mio – aggiunge parlando di Amadeus – ha un talento naturale per mettersi contro tutti. Mia madre mi ha detto: ‘attento a quello che dici che sennò finisci come Amedeus’. In effetti si è messo contro tutti. Destra, sinistra, centro. Anzi il centro non c’era e l’hanno creato per lui”. Parla della fuga degli ospiti: “Salmo, Jovanotti, la Bellucci, sono scappati neanche fossero elettori dei cinque stelle. Ci potrebbero essere le sardine che di solito vanno uniti in banchi e invece questi sono divisi, qua invece metà vanno con i Benetton”.

L’intervento è tutto sull’autoironia scaramantica festivaliera: “Se funziona l’abito, domani mi vesto da Maria de Filippi”. Poi invoca Amadeus, intonando il canto del suo nome come fosse l’alleluja. E quando entra Amadeus gli lascia il palco avvertendo: “Al festival si entra Papi e si esce Papeete”.

TIZIANO FERRO OMAGGIA MODUGNO – Elegantissimo ed emozionato, Tiziano Ferro è sceso dalla scalinata dell’Ariston eseguendo ‘Nel blu dipinto di blu’ di Domenico Modugno. E’ il primo omaggio del 70mo festival di Sanremo, affidato al cantante di Latina che, appena terminata l’esecuzione, è andato subito ad abbracciare Amadeus. “Che regalone!”, ha esclamato Tiziano, tra i cori da stadio del pubblico che lo ha accolto molto calorosamente.

IL MONOLOGO DI RULA – “Domani chiedetevi come erano vestite le conduttrici di Sanremo ma non chiedete mai più come era vestita ad una donna che è stata stuprata. Mia madre non ha avuto la forza di affrontare quella domanda”. Si conclude così il monologo contro la violenza sulle donne che Rula Jebreal porta all’Ariston commossa, partendo dalla sua straziante esperienza personale. Un monologo che alterna le sue riflessioni alle citazioni di importanti canzoni sulle donne “tutte scritte da uomini”. Da ‘La Cura’ di Battiato a ‘La donna cannone’ di De Gregori, da ‘Sally’ di Vasco a ‘C’è tempo’ di Fossati. La giornalista inizia citando un campionario di domande odiose rivolte alle vittime nei processi per stupro. Per concludere: “Noi donne non siamo mai innocenti”. Poi racconta: “Sono cresciuta in un orfanotrofio”, “ci raccontavano delle nostre madri spesso stuprate, torturate e uccise” e si commuove. Cita i “numeri terribili” della strage della violenza sulle donne in Italia. “Ogni tre giorni viene uccisa una donna, solo la scorsa settimana sei”, sottolinea.

“Mia madre ha perso il suo ultimo treno quando io avevo 5 anni, si è suicidata dandosi fuoco, perché il suo corpo era qualcosa di cui voleva liberarsi. Era stata brutalizzata e stuprata due volte: una prima volta da un uomo a tredici anni, la seconda da un sistema che non le ha permesso di denunciare”. Poi ricorda lo stupro di Franca Rame (avvenuto nello stesso anno in cui Rula nasceva) e si rivolge agli uomini: “Lasciateci essere quello che vogliamo essere: madri di dieci figli o di nessuno. E indignatevi insieme a noi quando qualcuno ci chiede: ‘lei cosa ha fatto per meritare quello che ha vissuto?'”. L’invito è a “cercare le parole giuste”. L’Ariston si alza in piedi per una standing ovation mentre sul viso della giornalista scorrono le lacrime e lei dedica questo suo monologo alla figlia seduta in platea e naturalmente anche lei molto commossa.

ACHILLE LAURO ‘FRANCESCANO’ – E’ entrato interamente coperto da un mantello nero damascato, ma – ad un certo punto della sua esibizione – l’ha tolto restando sul palco unicamente con una tutina aderente completamente ricoperta di strass dorati. Achille Lauro sorprende così la platea del teatro Ariston, strappando un lungo applauso del pubblico. L’istrionico artista romano è apparso allinearsi perfettamente anche nel look con il brano che porta in gara al festival di Sanremo, che si intitola ‘Me ne frego’. In realtà, sul palco dell’Ariston Achille Lauro ha interpretato la celebre scena attribuita a Giotto in una delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi, il momento più rivoluzionario della sua storia, in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà. Per la sua seconda volta al Festival di Sanremo, Lauro, da sempre grande performer e appassionato del mondo visual, porta sul palco una vera e propria rappresentazione teatrale, con la collaborazione di uno dei designer più apprezzati nel mondo, Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci. Il quadro rappresentato nasce da una ricerca che Lauro e il suo team creativo hanno sviluppato nei mesi precedenti, e al Festival ha trovato il suo sbocco naturale con Gucci che da subito ha voluto sposare il progetto. Lauro ha scelto di rappresentare la figura del Santo in una delle sue rappresentazioni iconografiche più note, quella di Giotto, per omaggiare la figura di un uomo “così iconico, che ancora oggi porta con sé il valore inestimabile di un messaggio universale”.

GESSICA NOTARO INCANTA – Un brano che parla della sua terribile esperienza e della rinascita che ne è seguita, scritto a quattro mani e cantato insieme ad un amico fraterno, Antonio Maggio. Gessica Notaro porta sul palco dell’Ariston la sua storia in musica, emozionando la platea. La riminese, che è ormai un simbolo di forza e reattività di fronte alla violenza contro le donne, era stata sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato Edson Tavares due anni fa, ma non si è mai arresa ed è riuscita a coronare il suo sogno di cantare all’Ariston. Il brano, dal titolo ‘La faccia e il cuore’, è stato scritto l’anno scorso insieme a Maggio, suo caro amico, che aveva vinto Sanremo nella sezione Nuove Proposte nel 2013 con il brano ‘Mi servirebbe sapere’.

CLASSIFICA PROVVISORIA – Le Vibrazioni guidano la classifica provvisoria dei dodici Big in gara nella prima serata del festival. A seguire, nell’ordine: Elodie, Diodato, Irene Grandi, Marco Masini, Alberto Urso, Raphael Gualazzi, Anastasio, Achille Lauro, Rita Pavone, Riki, Bugo e Morgan.

 

 

 

 

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