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‘Sostantivo Femminile’, le premiate  

'Sostantivo Femminile', le premiate

Il premio ‘Arte Sostantivo Femminile’ è giunto alla sua undicesima edizione. Ideato dall’Associazione Amici dell’Arte Moderna di Valle Giulia, presieduta da Maddalena Santeroni, ha insignito otto donne che con grazia, capacità e professionalità stanno contribuendo a far crescere l’arte e la cultura in ogni sua sfaccettatura. La serata, tenutasi alla Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea, è stata condotta dalla giornalista Olivia Tassara. Di seguito le donne premiate con una breve motivazione.

Eleonora Abbagnato (étoile) – Perché con sacrifici e fermezza è arrivata all’apice della sua carriera di ballerina senza dimenticare mai il suo ruolo di donna e madre. Artista eclettica e multiforme ha dedicato la vita alla danza e alla comunicazione attraverso il corpo, esplorando con curiosità ironia e capacità altre vie dell’arte dedicandosi anche al cinema alla televisione e alla letteratura. Una donna dalla parte delle donne.

Marina Abramovic (artista) – Perché con la sua forza e la sua determinazione riesce a dare all’arte sbocchi inaspettati e sorprendenti nell’universo della creatività. E’ la figura di punta dell’arte e delle performance al femminile Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1997 la sua carriera è stata sempre in crescita facendo prosperare così tutta l’arte e elevando l’importanza della donna in un mondo prevalentemente maschile.

Maria Grazia Chiuri (stilista) – Presentando in febbraio l’ultima sfilata di Dior Maria Grazia Chiuri ha fatto indossare alle modelle la scritta ‘Sisterhood is global’ a sottolineare come in un tempo in cui tutto sembra ormai conquistato la sorellanza è ancor più necessaria e la moda deve capire lo spirito del tempo. Legata al mondo della cultura e dell’arte sin dalla sua formazione allo IED di Roma, dall’89 (trent’anni di carriera) ha lavorato per i più grandi marchi della moda, da Fendi, alla lunga parentesi in Valentino, fino ad approdare nel luglio del 2016 alla più iconica e internazionale delle griffe. Prima donna direttore creativo di Dior, dopo quasi 70 anni di dominio maschile. La sua moda forte e sensibile comunica nel mondo un modello femminile dinamico, impegnato e solidale, oltre che bellissimo. In basso la stilista Maria Grazia Chiuri con l’etoile Eleonora Abbagnato.

Ester Coen (curatrice). Perché è una tra le poche storiche dell’arte italiane che ha saputo lavorare con successo alla valorizzazione e promozione a livello internazionale delle avanguardie storiche sorte nei primi del Novecento. Ricordiamo, tra le altre la mostra da lei curata su Boccioni al Metropolitan Musem di New York nel 1988 e la mostra sulla Metafisica alle Scuderie del Quirinale, oltre alla sua recente visione del Sessantotto proprio in questa sala della Galleria Nazionale. Nel corso della sua carriera, accanto alla attività di ricerca ha sempre condotto l’attività di insegnamento, lavorando anche all’Università de L’Aquila, proprio negli anni in cui la città ha subito la tragedia del terremoto e l’Università, anche grazie al suo contributo, è rimasta come uno dei pochi punti di riferimento per la ricostruzione della comunità.

Elena Di Giovanni (comunicatrice e docente) – Perché donna di valore e di successo che ha usato la sua creatività, professionalità e intraprendenza nel mondo della comunicazione valorizzando così un aspetto della nostra attuale società sempre più importante e determinante e ha contribuito come manager a fondare una delle più importanti agenzie di comunicazione. Non dimenticando mai durante gli anni di lavoro e di crescita professionale la sua eleganza, il garbo e il suo fascino.

Federica Galloni (direttrice generale DGAAP) Perché ha sempre lavorato per coniugare il nostro patrimonio artistico allo sviluppo del segno contemporaneo nel territorio italiano e soprattutto romano. Nei numerosi incarichi che ha rivestito all’interno della Pubblica Amministrazione, ha curato i restauri di sedi prestigiose, come Palazzo Barberini, o la realizzazione di opere a loro modo rivoluzionarie, come Triumphs and Laments di William Kentridge sui muraglioni del Lungotevere. Nella foto al centro Federica Galloni tra Eleonora Abbagnato ed Elena Di Giovanni.

Giannola Nonino (imprenditrice) – Perché ha lavorato con passione, audacia e forza in un mondo che ha visto da sempre la figura maschile come egemone inserendo la grazia e la femminilità al servizio della crescita di un’azienda leader nel suo settore. Ha creato inoltre un Premio dall’alto valore sociale. I prestigiosi risultati, l’indubbio talento ed il suo impegno rappresentano un motivo di orgoglio e vanto per tutte le donne che lavorano in ogni campo. Seconda da sinistra in foto l’imprenditrice Nonino.

Sveva Sagramola (giornalista) – Perché da vent’anni a Geo, ogni giorno su Rai3, racconta la bellezza del nostro territorio, attraverso documentari e incontri con persone che lavorano per rendere il nostro paese migliore. Con il suo sguardo mai giudice e sempre attento ha saputo conquistare la fiducia di un pubblico molto ampio che di anno in anno l’ha riconosciuta come voce autorevole e familiare per conoscere meglio il nostro patrimonio artistico e naturale.

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