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Teatro bambini, prima assoluta: Spazio Rossellini dal 14 febbraio parte la rassegna “La fiaba sul comò”

Allo Spazio Rossellini, polo culturale multidisciplinare della Regione Lazio, da domenica 14 febbraio alle 18.30, va in scena la rassegna La fiaba sul comò promossa da ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio: quattro appuntamenti in prima assoluta con quattro fiabe trasmesse in streaming sulla piattaforma ATCL Magazine (nella sezione Live), ognuno dedicato a un racconto diverso, che vedrà protagonisti un narratore/narratrice insieme al Teatrino dei burattini.

Il programma si apre il 14 febbraio con Jack e il fagiolo magico con Giulio Della Monicaper proseguire il 21 con Il gatto con gli stivali con Eva Gaudenzi, il 28 con I vestiti nuovi dell’imperatore con Alice Spisa e concludersi il 7 marzo con I musicanti di Brema con Emanuela Belmonte.

La rassegna ideata da Katia Caselli, coordinatrice artistico-progettuale dello Spazio Rossellini, nasce appositamente per questa occasione; il lavoro di adattamento di tutti i testi è realizzato da Emanuele Avallone, il teatrino dei burattini da Daniele Spadaro, le musiche originali sono composte da Emanuela Belmonte. Tutte le fiabe sono nuove produzioni.

Katia Caselli, ideatrice e curatrice del format: La fiaba sul comò è un format pensato per i più piccoli, perché crediamo che in questo momento sia importante preservare la loro libertà di immaginazione e creatività. L’uso dei burattini stimola ancora di più la loro fantasia, stabilendo con i giovani spettatori web un patto di fiducia sulla veridicità di ciò che si sta guardando. Abbiamo scelto questo tipo di narrazione poiché, oltre a intrattenere e divertire, rappresenta uno strumento educativo molto efficace. La fiaba aiuta, infatti, il bambino a scoprire il proprio mondo interiore ed emotivo, avvalendosi di una forma giocosa per aiutarlo a comprendere i sentimenti, anche quelli più complessi. Il bambino tende a riconoscersi ed identificarsi nei protagonisti dei racconti, entrando in contatto con le diverse emozioni sperimentate, imparando a riconoscerle, a nominarle e quindi ad esprimerle”.

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