Il neo direttore del Teatro di Roma, Giorgio Barberio Corsetti accanto al presidente Emanuele Bevilacqua e a Francesca Corona, consulente artistica per l’India.
Pubblicato il: 11/03/2019 16:24
”Un teatro aperto alla città, un centro della cultura aperto a tutti, non solo ad un piccolo gruppo, un luogo che possa essere vissuto tutto il giorno, non solo legato agli spettacoli in cartellone. Teatro della capitale, anche se mi piacerebbe che fosse uno dei primi d’Europa”. E’ quanto ha dichiarato il neo direttore del Teatro di Roma, Giorgio Barberio Corsetti, che ha presentato oggi le linee programmatiche del nuovo corso dello storico spazio romano. Accanto a Barberio Corsetti, il presidente Emanuele Bevilacqua, Francesca Corona, consulente artistica per la programmazione del Teatro India, il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo.
Ed ha ancora aggiunto: ”siamo ancora all’inizio del nostro lavoro. Ma vorrei che il Teatro di Roma fosse in stretta connessione con Villa Torlonia, con l’India, soprattutto con le periferie con l’obiettivo di convogliare energie complici senza assumersi alcuna rappresentanza specifica”. Giorgio Barberio Corsetti ha parlato di Roma. ”Città infinitamente vasta – ha detto – molto più grande e popolata di Parigi, 10 volte l’estensione della ‘ville lumière’. Ci sono nato e malauguratamente ci vivo. Ho viaggiato molto e sono sempre ritornato a Roma. Impossibile allontanarsene definitivamente. La odiamo e l’amiamo, tutti, profondamente”.
Una programmazione ancora in divenire anche se Giorgio Barberio Corsetti e Francesca Corona hanno le idee molto chiare. ”Ci piacerebbe, per esempio, creare un dialogo tra i giovani artisti e il pubblico. C’è una voglia fortissima di partecipazione -ha sottolineato il neo direttore- un desiderio implicito di cultura, spesso per uscire dal proprio isolamento. Abbiamo già viaggiato in Francia, Belgio, Portogallo per intercettare la grande drammaturgia internazionale, per convogliarla a Roma – ha spiegato ancora- I rapporti ci sono, grazie anche al mio lavoro. Certo all’estero i teatri si muovono con molto anticipo. Noi purtroppo arriviamo sempre all’ultimo momento, con il coltello tra i denti”.
”Ci sono arrivate congratulazioni da tutta Europa. E’ una carta che dobbiamo giocarci anche attraverso collaborazioni e coproduzioni”, ha ricordato il neo direttore del Teatro di Roma, che ha lavorato a Tokio, Riga, Lille, alla Scala e al Mariinsky, al Theatre du Chatelet, ma anche alla Comèdie Francaise, al Thèatre de l’Odéon, a Strasburgo e al Teatro Nacional Sao Joao di Porto. Il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, ha ricordato il sostegno istituzionale (anche da parte della Regione Lazio) al Teatro di Roma. ”Punto di riferimento internazionale, ma soprattutto per la comunità della nostra città – ha detto- Teatro come istituzione culturale. E la cultura è di tutti. Per questo motivo, nonostante un periodo non facile per il bilancio della Campidoglio, vogliamo incrementare i fondi per il Teatro di Roma”.
E sull’eterna ‘querelle’ legata al Teatro Valle ha ricordato ancora Bergamo: ”entro fine anno avremo il progetto definitivo per la ristrutturazione del Valle (trasformazioni per l’impiantistica e norme di sicurezza), anche se il nostro impegno è quello di mettere il teatro in funzione alla fine del nostro mandato”. Nel corso dell’incontro è stato presentato Lupo Lanzara, vice presidente dell’Accademia di Costume e Moda, nuovo membro del Consiglio di Amministrazione, designato dal ministro Bonisoli.
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