Stavolta c’era Adrian ma c’era anche Celentano. E c’erano pure tutti i riti cari a Sua Assenza: le pause, i colpi di scena, i bicchieri d’acqua e quei discorsi un po’ appesi, un po’ sconclusionati, di quelli che non si sa bene dove si sta andando a parare e che proprio per questo tengono inchiodati gli spettatori. E, particolare non trascurabile, c’era pure la musica visto che il Molleggiato ha rispolverato “La pubblica ottusità” e ha duettato con Luciano Ligabue sulle note di “Questo vecchio pazzo mondo”. Inoltre, altro ingrediente caro a Celentano, c’era pure il tavolo intorno a cui discutere. E i commensali erano cinque pezzi da novanta del piccolo schermo: Paolo Bonolis, Carlo Conti, Gerry Scotti, Massimo Giletti e Piero Chiambretti, impegnati a discutere dei beni e dei mali della tv e pure a farsi fare un processo, seppur bonario.
Infine, da non trascurare nemmeno il lancio trasversale che gli ha regalato Fiorello, che in onda su Rai1 con “Viva RaiPlay” si è divertito a mischiare le carte dei riti promozionali tv e a fare pubblicità a un programma Mediaset con una giustificazione più che condivisibile: “Sto parlando del più grande di tutti e tra gli artisti queste divisioni non esistono”, ha detto prima di omaggiare il Molleggiato con la bellissima versione di “24cappa baci” duettando con Giuliano Sangiorgi. Ebbene tutto ciò non è bastato per produrre degli ascolti degni di Celentano e degli antichi fasti Rai dei tempi di “Francamente me ne infischio” e di “Rockpolitik”. A vedere Adrian Live sono stati 3.869.000 telespettatori pari al 15,41% di share, che sono scesi a 1.859.000 e al 10,44% quando è andato in onda il cartoon “Adrian”. A vincere la serata è stata Rai1 con la fiction “A un passo dal cielo” con 4.407.000 e il 19,95%. Insomma, anche se la prima serata di Canale 5 spesso si accontenta di molto meno di quasi 4 milioni di spettatori, il risultato di Celentano specie se rapportato all’investimento di Mediaset è davvero deludente. Soprattutto per ciò che riguarda il cartoon che continua a non convincere, nonostante il bellissimo riassunto delle puntate precedenti fatto da Alessio Boni.
Io francamente me ne vado. Ma poi ci ripensa
Celentano, tra l’altro, ha pure attaccato il pubblico reo di averlo abbandonato nelle prime quattro puntate di “Adrian “, chiuse per ascolti troppo bassi ma anche per un’influenza che lo aveva colpiti, e ha finto di andarsene: “A voi che dalle vostre case adesso mi state guardando, voglio dirvi che non ho dimenticato che nelle prime quattro puntate mi avete condannato, accusandomi di essere poco presente, senza minimamente pensare ad Adrian, alle cose che voleva dirvi, che succedono e che succederanno”. E ancora: “Ma voi che mi state guardando eravate arrabbiati perché quando io ero in scena non parlavo e non cantavo e adesso siete ritornati, sperando che ora mi comporti diversamente dalla volta scorsa. Non avete capito niente allora. Io non solo non farò come la volta scorsa, ma faccio una cosa in più, stavolta ve lo do io il motivo per cambiare canale. Io me ne vado, spegnete tutto”.
Poi però è tornato e ha ricominciato a cantare. Non senza aver inscenato un processo alla tv e aver parlato del tema a lui più caro, l’ambiente. “Sei l’antenato di Greta Thunberg”, gli dice Chiambretti. “Dovresti farti pagare i diritti d’autore”. Ma intanto su Twitter è già ripreso il gioco al massacro contro “Adrian” che decisamente non è nato sotto una buona stella.