Il labaro nazionale con le medaglie d’oro dedicate ad alpini caduti nelle due guerre mondiali è custodito a Milano, nella sede del Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini
AOSTA. “Trento, città di cui, quest’anno, ricorre il centenario del suo distacco dall’impero austro-ungarico e il ritorno sotto il tricolore italiano. Accoglierà, quest’anno, la 91esima Adunata Nazionale degli Alpini, tra cui i nostri mille dei cinque mila iscritti alla sezione.”
Carlo Bionaz, presidente, da sei anni, della locale sezione Ana. ricorda un secondo altisonante anniversario: “I cento anni dalla fine della Grande Guerra, dove il Battaglione Aosta si distinse al punto da ricevere, unico in quel conflitto, la medaglia d’oro”. Tragici eventi, ma significativi, indimenticabili e meritevoli di altisonanti celebrazioni. L’Adunata Nazionale degli Alpini 2018 offre, quindi, l’opportunità di valorizzare la tradizione e la storia di questa città.
Dall’11 al 13 maggio prossimi, nelle vie di Trento,si respirerà un’aria patriottica, un’atmosfera in cui ‘veci’ e ‘bocia’ del luogo ricorderanno, a livello personale, o attraverso il racconto dei loro famigliari, le gloriose gesta e il sacrificio di ragazzi chiamati al fronte in nome della Patria.
“Il nostro Nucleo della Protezione Civile – riprende Bionaz – è,da domenica scorsa, sul posto per la preparazione di aree o di strutture come forma di ringraziamento per la città che ci ospita”. Esemplifica, menzionando l’attività svolta ell’Adunata 2017: “Hanno ricostruito un ponte in legno”.
Domenica, alle 11.30, i mille alpini valdostani riceveranno i fragorosi applausi dei trentini e degli accompagnatori regionali, gli ‘irriducibili’ che vantano partecipazioni da record. La ‘tre giorni’ più attesa da chi si fregia della ‘penna sul cappello’ sarà preceduta dall’esibizione della Fanfara della sezione di Aosta e del Coro Monte Cervino, venerdì, a Pergine e a Trento nella chiesa di Cristo Re.
Il, ‘vecio’ Gino Venneri, del gruppo di Saint Martin de Corléans, corista, è tra i fondatori di questo ‘ensemble’ canoro. Ha partecipato alla sua prima Adunata nazionale nel 1981, ma, ancora oggi, si emoziona. “Ho visto gente piangere davanti al palco, al passaggio dei reduci e della bandiera”, ricorda non senza mozione.
Reduci, sostantivo che, più di ogni altro, evoca il dramma della guerra. Le migliaia di morti per cui è stata organizzata., 91 anni fa, l’Adunata. “Per il grande desiderio di ricordare chi non è più tornato a casa e per i pochi che sono riusciti a riabbracciare i loro cari”, sottolinea il presidente Carlo Bionaz. Che, dopo un rapido controllo sul computer, conferma le 217 medaglie d’oro attribuite alla memoria degli alpini morti sul campo. Ritiene l’Adunata “uno dei momenti più emblematici per gli alpini. Una giornata a cui è impossibile mancare. Momenti di grande commozione e anche di grande allegria”.
La spensieratezza insita in questo sodalizio militare unito, in un’unica catena, nell’aiutare il prossimo in difficoltà. E, domenica, i 4 speaker che si alterneranno nel commentare la sfilata degli 80 mila alpin annunceranno anche l’arrivo dei rappresentanti con la divisa grigio-verde di ‘Ca’ cousta l’on ca’ cousta Viva l’Aousta’, citazione popolare immortale.