L’attrice sarà per quattro puntate, a partire da stasera ogni lunedì su Raiuno in prima serata, un comandante dei carabinieri, vedova e con figli, che dovrà combattere terrorismo, mafia, droga, deliquenza. “Un’esperienza incredibile”, ha rivelato.
E’ il capo della sicurezza che ognuno vorrebbe avere nella propria città. Un comandante dei Carabinieri, un militare alla guida di un gruppo di uomini che nel suo lavoro mette impegno, serietà, responsabilità. Il suo nome è Maria Guerra, ha perso il marito in un misterioso incidente e ha cresciuto due figli da sola. “Il Capitano Maria” è il nuovo personaggio interpretato da Vanessa Incontrada per Raiuno: la fiction in quattro puntate andrà in onda ogni lunedì a partire dal 7 maggio in prima serata.
Il ruolo di Maria Guerra è complesso: oltre a tutte le vicende personali che la portano spesso sull’orlo di un possibile cedimento, ma da cui si riprende sempre, è una donna che deve “comandare” in un mondo abituato agli uomini. Il corpo dei Carabinieri infatti prima era solo maschile: dal 2000 anche le donne ne sono entrate a far parte e per il momento sono solo poche quelle che hanno un ruolo di rilievo.
“Ho vissuto a contatto del corpo dei Carabinieri per un bel po’ di tempo per imparare da loro quel tanto che basta per muovermi in modo credibile”, spiega ai microfoni di CorriereQuotidiano Vanessa Incontrada dopo la presentazione del telefilm alla stampa: splendida e femminile nel tailleur panna che ne mette in risalto la silhouette e senza scarpe, perché il tacco dodici, dopo tutta la mattinata in piedi per fare le foto, comincia a fare male.
“Non mi sono mai avvicinata alle armi nella vita reale, quindi non ne ho mai preso in mano una. Chiunque, se non avessi avuto l’aiuto dei Carabinieri che mi hanno insegnato tante cose, vedendomi con la pistola in mano avrebbe pensato che mi ci era caduta per sbaglio. Ho avuto bisogno di tempo perché gesti come sfoderare le armi, puntarle contro il malvivente, addirittura sparare, riuscissero a sembrare naturali fatti da me”.
Com’è stata la tua full immersion nel pianeta “Carabinieri”?
“Molto piacevole, molto istruttiva. Sono particolarmente contenta di interpretare il Capitano Maria perché se è pur vero che ancora di donne al comando nell’Arma dei Carabinieri ce ne sono poche, comunque vanno fatte vedere. Ma tengo a precisare che non è assolutamente per una questione di maschilismo e io, quando sono andata nelle varie caserme, non ne ho mai respirato. E’ che essendo entrate da poco, per i posti importanti si stanno ancora formando”.
Le donne stanno prendendo consapevolezza della loro “forza” anche all’interno di un corpo militare?
“Veramente le donne già sono coscienti che al comando possono occupare qualsiasi posto, proprio come un uomo. Non è che della loro forza se ne sono accorte ieri perché si sono svegliate la mattina e si sono sentite cariche come non mai. La donna, dentro è giù forte: portiano nella pancia un bambino per nove mesi, volete mettere che forza? E’ diversa da quella dei “muscoli”, ma è sempre una grande forza. No voglio assolutamente cadere nella retorica del femminismo, perché a me piace il mio ruolo di donna un po’ “vecchia maneira2, ma è normale che la donna abbia una carica umana e un’energia maggiore. E’ stato sempre così solo che la società oggi ci permette di farlo vedere al mondo”.
Certo, che sia sul piccolo schermo che nella vita reale, ci sarà sempre il problema che un uomo generalmente non ha: prima il lavoro o prima i figli?
“E’ una cosa che coinvolge tutte, perché prima o poi chiunque sia mamma si trova e a dover dare le priorità, volta per volta, a l’uno o agli altri. Per esempio: ho la promozione di un film ma anche la recita di mio figlio. Che faccio? Devo scegliere? Fino a che posso cerco di incastrare gli orari: ovvero, vengo alla presentazione, poi però vado via prima, guido per trecento chilometri pur di essere da lui quando si alza il sipario. Alcune volte ci si riesce, altre no. Anche il Capitano Maria si trova spesso e volentieri davanti a questi dilemmi e in base alla gravità di ciò che ha per le mani, mette al primo posto ora il lavoro, ora i suoi due figli”.
Tuo figlio cosa dice?
“Isal ora ha nove anni e più cresce più manifesta il bisogno di avermi accanto e di avere attenzioni. In fondo, dal suo punto di vista, a lui cosa importa della conferenza stampa? Lui vuole sua madre. E’ un bambino simpatico, mi fa morire dal ridere soprattutto quando, ora che è più grande, mi fa tremila domande sul mi lavoro: mamma, a quella bambina lo schiaffo glie lo hai dato sul serio? Mamma, il sangue è finto vero? Mamma, quel signore che è tanto cattivo lo fa per finta, vero?”.
Prima di lasciarci, dobbiamo fare una domanda fondamentale, che si fanno tutti i tuoi fan: ma “Un’altra vita”, serie tv firmata da Cinzia Th Torrini di cui eri protagonista e che è andata benissimo, tornerà per una seconda stagione?
“So bene che l’aspettano in molti perché ai tempi erano girate tante voci sulla realizzazione di nuovi episodi. Come l’aspetta il pubblico però l’aspetto anch’io perché non ne ho saputo più nulla. Purtroppo queste sono decisioni che non dipendono da me e che non mi so spiegare. Non sapete quanta curiosità ho di sapere cosa accadeva al mio personaggio. Spessissimo mi fermano per strada e mi fanno domande a cui vorrei rispondere ma non posso perché il mio grado di conoscenza dei fatti è esattamente come il loro: nullo. Sono rimasta come un pesce lesso anche perché, oltre a non essere stata girata, la seconda stagione non è stata nemmeno preparata. Infatti non l’ho proprio letta e sono rimasta appesa con una curiosità pazzesca di sapere che fine avrei fatto”.
Per il momento godiamoci il personaggio del Capitano Maria: anche perché Vanessa, con la divisa, sta benissimo. “Grazie, pensate che il nodo alla cravatta me lo sono fatto proprio io tutto da sola. E’ una delle tante cose che ho imparato dai carabinieri.