avvocatoinprimafila il metodo apf

Venezia, ‘The Burnt Orange Heresy’ di Capotondi film di chiusura  

Pubblicato il: 22/07/2019 12:39

Il thriller ‘The Burnt Orange Heresy’ diretto da Giuseppe Capotondi (il regista de ‘La doppia ora’) è il film di chiusura, fuori concorso, della 76ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre 2019), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

‘The Burnt Orange Heresy’ sarà proiettato in prima mondiale sabato 7 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, a seguire la cerimonia di premiazione. E già si spera che al Lido arrivi per l’occazione anche Mick Jagger, il leggendario frontman dei Rolling Stones, che per Capotondi fa il suo esordio da attore.

Il mondo dell’arte e quello della malavita si scontrano nel thriller neo-noir ‘The Burnt Orange Heresy’, ambientato nell’Italia odierna. Il carismatico critico d’arte James Figueras (Claes Bang) seduce l’affascinante turista Berenice Hollis (Elizabeth Debicki). I due nuovi innamorati raggiungono la lussuosa proprietà sul Lago di Como del potente collezionista d’arte Cassidy (Mick Jagger). Questi rivela di essere il mecenate dello schivo Jerome Debney (Donald Sutherland), una sorta di J.D. Salinger del mondo dell’arte, e avanza ai due una strana richiesta: rubare a qualsiasi costo uno dei capolavori di Debney dallo studio dell’artista. Ma appena la coppia inizia a conoscere il leggendario Debney, comprende che nulla di quel personaggio e della loro missione è ciò che sembra.

Diretto da Giuseppe Capotondi, ‘The Burnt Orange Heresy’ è prodotto da David Zander, David Lancaster, William Horberg. Executive Producers Sienna Aquilini e Peter Touche. Tratto dal romanzo di Charles Willeford ed è sceneggiato da Scott B. Smith. Direttore della fotografia è David Ungaro.

 

 

Adnkronos.

 

Exit mobile version