(Fotogramma)
Pubblicato il: 15/06/2019 17:14
Oltre al cinema, l’opera lirica è stato l’altro grande amore di Franco Zeffirelli, fino all’ultimo. Nello scorso novembre, nonostante fosse da tempo fisicamente debilitato e costretto sulla sedia a rotelle, Zeffirelli, nel corso di una conferenza stampa nella sua casa romana, annunciò che avrebbe curato l’allestimento del ‘Rigoletto’ di Giuseppe Verdi per l’inaugurazione della stagione lirica della Royal Opera House di Muscat, in Oman, il 17 settembre 2020. “Sono solo un povero vecchio, ma non ho intenzione di mollare”, disse in quell’occasione.
Zeffirelli ha diretto alcuni tra i capolavori lirici, in particolare di Giuseppe Verdi, nei maggiori teatrali del mondo, tra Londra e New York. E lungo e fortunato è stato il sodalizio con la stagione lirica estiva dell’Arena di Verona che aprirà venerdì prossimo con il nuovo allestimento della ‘Traviata’ curato proprio da Zeffirelli. E nel mondo della lirica Zeffirelli aveva coltivato un’intima amicizia con il leggendario soprano Maria Callas. “La conobbi che era grassa e goffa, un anno dopo aveva perso 30 chili ed era diventata una donna di insuperabile fascino – raccontò Zeffirelli in un’intervista – una trasformazione che ha segnato il mondo della lirica, che da allora si può datare ‘a.C.’ e ‘d.C.’, prima e dopo Callas”. Zeffirelli diresse Maria Callas in sei opere. E inseguì il mito della Divina Callas fino alla fine. “Per cercare di convincerla a tornare in scena andai fino a Skorpios, da quell’orribile Onassis. Durante un giro in barca, lui tentò di farmi delle avances, forse per mettere zizzania tra me e Maria, ma non ci riuscì”, ha raccontato nella sua autobiografia Franco Zeffirelli.
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