Non per il naso infatti sarebbe diventata famosa la Graf ma soprattutto per la qualità del suo diritto, che le valse il soprannome di Freulein Forehand, “la signorina diritto”.
Non per questo la futura signora Agassi fu trascurata dai fans sul versante del suo fascino femminile. Resta infatti memorabile la presenza ai primi posti del “Giudizio Universale”, classifica stilata dal settimanale satirico “Cuore” e basata sulle ‘dieci cose per cui vale la pena di vivere’, de “le mutandine di Steffi Graf”. Erano l’emblema della affascinante leggerezza con cui le lunghe gambe della campionessa di Bruhl volavano sul campo da tennis e facevano sognare i suoi tifosi. Che a Roma il 10 maggio 1987 ebbero un grande saggio della sua bravura.
Riviviamo quella partita nel racconto che ne fece su ‘Il Giornale’ la nostra lea Pericoli.
I Campionati Internazionali d’Italia sono stati vinti da Steffi Graf. La campionessa tedesca, con questo risultato, diventa la più pericolosa pretendente al trono mondiale.(…) Gabriela Sabatini ha lasciato il Centrale del Foro Italico sommersa da manifestazioni di affetto, con il cuore dolorante per la immensa delusione nella quale ha accomunato quasi tutto il pubblico presente. La bella campionessa argentina, per lungo momento, aveva dato l’impressione di riuscire a sovvertire il pronostico, che la voleva sfavorita. Qualche incertezza dell’avversaria, un numero imprevedibile di errori, avevano lasciato scappare Gabriela: 4-0, 5-2. E’ stato a questo punto, con il servizio a disposizione, che la bella argentina ha perso una triplice occasione.
Portatasi sul 3-5, Steffi è stata indietro sul proprio servizio per 15-30. A questo punto, la tedesca si è trovata davanti agli occhi la porta della trappola spalancata. Gabriela ha ceduto 15 scambi di fila, sprofondando nello sconforto e nella desolazione che le hanno tolto ogni tipo di forza fisica e morale. Se analizzare il comportamento di un campione non è cosa semplice, ancora più complicato è cercare di trovare giustificazioni per ciò che accade, quando in campo ci sono le signore.
Quando Steffi Graf ha vinto il primo set per 7-5, lasciando l’avversaria senza fiato, nessuno avrebbe giocato una lira sull’argentina. Ecco l’errore! Se immaginare ciò che passa nella mente di una donna è impossibile, figuriamoci prevedere soluzioni logiche in un incontro tra due ragazze che ancora devono maturare.
La Sabatini è rimasta aggrappata alla nemica fino al quattro pari, per esibirsi in uno sprint finale, che le ha fatto concludere il secondo set per 6-4. Purtroppo la fiamma di speranza che aveva acceso gli animi dei tifosi, si è spenta dentro a un desolante 6-0.
Il compleanno
Katerina Siniakova: 24. Nata nella Repubblica Ceca, a Hradec Kralove, nel 1996 è attualmente n. 54 della classifica mondiale ma vanta un best ranking di n.31 raggiunto il 22 ottobre del 2018. E’ allenata dal padre Dmitri Siniakov e dalla ex top player Helena Sukova.
Finora ha conquistato due titoli Wta, entrambi nel 2017: il primo a Shenzhen battendo due top 10 (Simona Halep n.4 e Joanna Konta n.10), il secondo a Bastad, superando in finale Caroline Wozniacki.
Il suo vero talento è però quello di doppista, specialità nella quale è attualmente n.9 del mondo ma è stata addirittura n.1 a fine 2018.
Insieme alla connazionale Barbora Krejcikova ha conquistato due titoli del Grande Slam, gli Open di Francia al Roland Garros nel 2018 e, poche settimane dopo anche i Championships di Wimbledon.
All’inizio della stagione in corso Siniakova e Krejcikova si sono aggiudicate il torneo di Shenzhen e sono arrivate in semifinale agli open d’Australia.