È un vero peccato che, preso com’è a demolire l’autonomia dello sport italiano con la peggior riforma mai concepita da mente umana, ieri sera il ministro competente non abbia seguito sul web la premiazione degli atleti piemontesi dell’anno, Filippo Ganna e Lorenzo Sonego. L’evento, organizzato dalla stampa sportiva subalpina presieduta dall’ottimo collega Federico Calcagno, ha consentito a Gianfranco Porqueddu di scattare una fotografia nitida degli effetti devastanti registrati sinora sia sullo sport di base sia in chiave olimpica. Il presidente del Coni sabaudo e coordinatore nazionale di tutti i comitati regionali ha parlato di confusione totale, conflitti di competenza, dipendenti degli uffici che non sanno a chi debbano fare riferimento fra Coni e Sport e Salute, sostanziale paralisi dell’attività, in attesa che da Roma arrivino lumi e, quando arrivano, sono eufemisticamente contraddittori. Porqueddu ha lanciato un altro sasso nella piccionaia della politica, non a caso all’indomani della nuova, durissima sortita di Giovanni Malagò che da Fazio, domenica sera in tv, ha dichiarato: «Siamo illegittimi nell’ordinamento internazionale, il governo sa che c’è questa situazione illegale. Siamo all’ultima tacca della riserva». C’è una data che il ministro dello Sport e, già che c’è, il capo del Governo farebbero bene a cerchiare in rosso sul calendario dell’anno che verrà. Addì, 27 gennaio a Losanna, in assenza di atti molto, ma molto convincenti sul rispetto dell’autonomia del Coni, il Cio punirà l’Italia, vietando ai nostri atleti di partecipare ai Giochi di Tokyo sotto il Tricolore ed escludendo le squadre azzurre che avranno guadagnato la qualificazione. Uno scenario da incubo: si materializza a mano a mano che nel Palazzo della politica o fanno finta di ignorare il problema o sanno che esiste, ma se ne fregano. Porqueddu dixit: «Il tempo passa inesorabile. Delle due l’una: o l’esecutivo infila un emendamento ad hoc nella Finanziaria o interviene in sede di decreto milleproroghe. Non sono ottimista. Addirittura un autorevole esponente politico ha invitato Bach, presidente del Cio, a presentarsi a Roma per spiegare che cosa dovrebbe fare la politica per non rischiare l’esclusione dai Giochi. Capito in che mani siamo?». Altro che Sport e salute.
Fonte tuttosport.com