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24 aprile: il compleanno di Ashleigh, la n.1

IL COMPLEANNO

Ashleigh Barty: 24. Oggi è il compleanno della n.1 del mondo, australiana nata a Ipswich, poco più di 50 chilometri da Brisbane, nel 1996. La sua è una storia davvero particolare: già sul campo da tennis a 4 anni, dimostra subito grandi qualità tecniche e mentali. A 13 anni è già sul circuito ITF under 18 e vince il suo primo titolo. A 15 si impone nel torneo juniores di Wimbledon. Affronta la carriera professionistica da predestinata e in effetti a soli 17 anni si avvicina alla top 100 in singolare e si afferma come top player in doppio. Insieme alla connazionale Casey Dellacqua nel 2013 raggiunge la finale in tre Grand Slam su 4: gli Open d’Australia, Wimbledon e gli Us Open.

L’anno successivo però invece di proseguire nella sua crescita decide di prendersi una pausa. Ha solo 18 anni. Chiude la racchetta nell’armadio e prende la mazza da cricket, l’altro suo sport preferito. Gioca per due stagioni in Australia. Con i Western Suburbs partecipa alla Women’s Big Bash League.

All’inizio del 2016 però torna sui suoi passi: annuncia che riprenderà a giocare a tennis. Con un nuovo allenatore, Craig Tyzzer. Il percorso che l’ha portata in vetta al mondo riparte da lì e Ash va veloce.

Nel 2017 inizia la stagione fuori dalle prime 250 del mondo sia in singolare che in doppio. La chiude nella top 20 di entrambe le specialità dopo aver vinto il primo titolo Wta a Kuala Lumpur.

Nel 2018 i titoli Wta che vanno in bacheca diventano due: Nottingham e Zhuhai. Ma arriva il primo Slam in doppio: gli Us Open conquisati insieme alla statunitense Coco Vandeweghe battendo in finale Timea Babos e Kristina Mladenovic.

Ed eccoci al 2019, l’anno dell’esplosione finale. Arriva subito il primo piazzamento importante, la finale a Sydney, battuta da Petra Kvitova, seguito dai quarti di finale nello Slam di casa a Melbourne, fermata ancora dalla Kvitova ma solo al tie-break del terzo set. In marzo la prima vittoria in un Wta Premier Mandatory, quello di Miami, superando in finale Karolina Pliskova e nei quarti la Kvitova…).

In maggio la consacrazione definitiva, a Parigi, con il primo titolo major al Roland Garros. E il n.2 della classifica mondiale, che diventa n.1 il 24 giugno, dopo un altro successo, quello sull’erba di Birmingham.

E la leadership arriva a fino a fine stagione quando l’australiana vince le Shiseido Wta Finals a Shenzhen, un altro grande titolo battendo Kvitova, Bencic, Pliskova e Svitolina. E’ lei la più forte, la più grande anche se è alta solo un metro e 66.

Lo conferma anche all’inizio del 2020 con la vittoria di Adelaide e la semifinale agli Australian Open persa ma lottatissima contro la futura vincitrice, la nuova stellina Usa Sofia Kenin. Ora, come tutti, Ashleigh si sta prendendo una pausa. Per lei non è la prima. Sa come si fa a tornare fortissimi. Tanti auguri.

Accadde oggi

Il 24 aprile del 1983 la cecoslovacca naturalizzata statunitense Martina Navratilova battè nella finale del Tournament of Champions di Haines City in Florida la giovane statunitense Andrea Jaeger. Le cronache riportano che era una giornata molto ventosa ma ciò non impedì alla grande Martina di imporsi in due set, 6-1 7-5. Quella era la sua 36esima partita vinta consecutivamente.

La sua ultima sconfitta risaliva infatti alla finale degli Open d’Australia del 1982, disputati a Melbourne nel novembre di quell’anno, quando fu battuta in tre set da Chris Evert. Successivamente la Navratilova si era imposta nei Toyota Champioships di fine 1992 (in finale sulla Evert). Dall’inzio del 1983 aveva infilato i titoli del Virginia Slims di Washington (battuta in finale la tedesca Sylvia Hanika), Houston (ancora sulla Hanika), Chicago (sulla statunitense Jaeger), Dallas (battendo Chris Evert). Aveva poi vinto il masters Virginia Slims con le migliori giocatrici del 1982 superando in finale ancora la Evert con un secco 6-2 6-0. Poi aveva sollevato il trofeo di Amelia Island (su Tracy Austin) prima di approdare a Haines City.

Il caso volle, che dopo il successo in singolare sulla Jaeger, Martina Navratilova giocasse anche la finale del doppio insieme a Pam Shriver, perdendola contro Billie Jean King e Anne Smith 6-3 1-6 7-6(9).

Quella sarebbe stata la loro ultima sconfitta fino alla finale di Wimbledon di due anni dopo, cioè quella del 1985 persa contro Kathy Jordan e Liz Smylie. In mezzo Martina e Pam infilarono qualcosa come 109 partite vinte consecutivamente che significarono tra l’altro la vittoria di tutti e quattro i titoli del Grande Slam nel 1984. Navratilova e Shriver hanno vinto insieme 79 tornei del circuito tra cui 7 Open d’Australia, 4 Roland Garros, 5 Wimbledon e 5 Us Open.

Si sono aggiudicate il Masters Wta della specialità 10 volte tra il 1981 e il 1992.

ALTRI COMPLEANNI

Fernando Luna: 62. Spagnolo nato a Ciudad Real nel 1958, è stato n.33 del mondo il 14 maggio 1984.

Jiri Vanek: 42. Giocatore Ceco nato a Praga nel 1978 è sato n. 74 del rankig Stp il 16 ottobre del 2000. Diventato allenatore ha guidato prima la n.1 del mondo Karolina Pliskova e attualmente è il coach di Petra Kvitova, n.12 del mondo (ma ex n.2).

Taylor Dent: 39. Statunitense nato a Newport Beach nel 1981 è figlio dell’australiano Phil Dent, finalista agli Australian Open nel 1974. Vanta 4 titoli Atp in carriera (Newport, Memphis, Bangkok e Mosca tra il 2002 e il 2003) e un best ranking di n. 21 del mondo nel 2005.

Brian Dabul: 36. Argentino nato a Buenos Aires nel 1984 è stato fortissimo a livello giovanile. N.3 della classifica mondiale under 18 ha vinto il trofeo Bonfiglio , Internazionali d’Italia junior nel 2002. A livello professionistico però non è andato oltre un onorevole n.82 del mondo.

Fabrizio Ornago: 28. Nato a Melzo, provincia di Milano, nel 1992 è attualmente n.413 della classifica mondiale. Vanta un precedente best ranking al n.355 il 5 novembre del 2018

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