Massimiliano Allegri ha scoperto una passione per il tennis. L’ex allenatore della Juventus ha mantenuto il proposito di restare fermo per un anno anche di fronte alla proposta dell’Arsenal, squadra londinese che ha esonerato il tecnico Unai Emery. Allegri si condede viaggi a Londra, aggiornamenti professionali, corsi di inglese e tante partite di tennis. Ha partecipato anche a un torneo benefico all’Aspria Harbour Club di Milano in favore di Telethon.
A Milano, per l’ottava edizione del Tennis Telethon Day, c’erano 96 tra personaggi dello spettacolo, dello sport, del giornalismo e appassionati. C’erano Mauro Tassotti, oggi vice di Andriy Shevchenko, ex gloria del Milan ct dell’Ucraina, il coach dell’Armani basket Ettore Messina e gli ex tennisti Stefano Pescosolido, Mara Santangelo, Claudio Mezzadri e Marco Crugnola. Avrebbe dovuto esserci anche Paolo Maldini, che aveva partecipato grazie a una wild card al Challenger di Milano, ma in qualità di dirigente del Milan ha seguito la squadra impegnata domenica in trasferta a Parma.
Hanno partecipato anche conduttori tv e giornalisti come Paolo Brosio e Stefano Meloccaro, Alessandra Bocci di Gazzetta dello Sport, Carlo Annovazzi di Repubblica, Dalila Setti di Sky Sport, oltre ad ex sportivi come i calciatori Nicola Amoruso, Mark Juliano, Mario Ielpo e Fabio Galante, e il mezzofondista Genny Di Napoli. Il torneo prevedeva sfide a squadre con incontri di doppio, anche misti, da 25 minuti. Ovviamente non era il risultato in campo a contare. L’evento ha permesso di raccogliere 6.500 euro per il progetto “Come a Casa” che l’anno scorso ha accolto 29 famiglie, da 19 Paesi diversi, presso l’Istituto San Raffaele di Milano. Famiglie che arrivano per affrontare un lungo periodo di cure per bambini affetti da rare malattie che richiedono cure geniche come l’ADA-SCID, la leucodistrofia metacromatica, la sindrome di Wiskott-Aldrich, la beta talassemia e la mucopolisaccaridosi di tipo 1. Per queste cure, bambini e famiglie devono rimanere a Milano per periodi lunghi, fino a sei mesi, e poi sottoporsi una successiva serie di controlli.
L’ampia partecipazione, certamente favorita dallo scopo nobile della manifestazione, conferma come il tennis riesca ad appassionare chi ha praticato altre discipline. Paolo Maldini è solo l’ultimo esempio di una lunga lista. A Napoli, negli anni Cinquanta, l’attaccante Jeppson, allora l’acquisto più costoso dell’epoca soprannominato “Banco di Napoli”, sognava di diventare il nuovo Borg.
Più di recente, Fabio Fognini ha giocato da mezzapunta ma il tennis gli ha fatto cambiare strada prima di un provino con la Sampdoria. Il neo-sposo Roberto Bautista Agut, che ha commosso la Spagna tornando in nazionale per la finale di Coppa Davis dopo la morte del padre, era un’ala promettente del Villarreal.
Ha un passato da tennista anche di buone prospettive Diego Forlan, centravanti uruguayano che ha vinto la Copa America (il campionato sudamericano per nazionali) come il padre e il nonno. E’ un calciatore simbolo dell’Uruguay ma da giovane di lui si pensava che sarebbe diventato un grande tennista. Poi un incidente ha messo in pericolo la vita della sorella, e allora si è dato al calcio, più immediatamente remunerativo.
Anche in Italia si registrano casi simili, come Flavio Cobolli, un talento che Bruno Conti apprezzava nelle giovanili della Roma, e Federico Mattiello che aveva partecipato anche alla Nations Cup prima di entrare nel vivaio della Juventus a 14 anni.
Tanti poi i calciatori che si sono appassionati dopo la carriera al tennis, come Francesco Totti, amico di Federer e spesso presente sul Centrale degli Internazionali BNL d’Italia, o Zvonimir Boban che si diletta spesso in esibizioni con Maldini. Si divertono anche Simone Inzaghi, Riccardo Ferri, Beppe Bergomi, Bobo Vieri e una leggenda del basket NBA come Steve Nash. Il tennis è una sana passione per tutti.