TagsFinal eight 2019Il Banco lascia Firenze con una valigia carica di entusiasmo e fiducia mentre sul New York Times si parla del basket italiano
Ieri sera si è chiusa la corsa della Dinamo Banco di Sardegna alla PosteMobile Final Eight di Coppa Italia 2019: ai giganti non è riuscita la seconda impresa consecutiva e, dopo aver toccato il -16 in semifinale con la New Basket Brindisi, la preghiera della possibile vittoria si è infranta sul primo ferro. Ma è una Dinamo che ritorna da Firenze con fiducia ed entusiasmo, perché nonostante sia arrivata in Toscana da underdog, con un cambio di allenatore in corsa, sul parquet del Mandela Forum ha trovato energia, carattere ed entusiasmo dando prova di grandi attributi.
La vittoria con Venezia ai quarti di finale, con la strepitosa rimonta dal -20 e il semigancio vincente di Cooley, e l’abbraccio al popolo biancoblu sono due delle immagini più belle di questa stagione. Una stagione ricca di sorprese, di energie nuove, di fermento e passione: c’è da lavorare, tanto, la squadra dovrà approfittare della pausa per il World Cup Qualifiers per trovare la quadratura, recuperare lo stato di forma e costruire la nuova identità sotto la guida di coach Pozzecco. Ma gli auspici sono più che positivi, con la grande carica di questa due-giorni fiorentina.
Oggi si parla del basket nostrano e della Dinamo Banco di Sardegna anche oltreoceano, con un articolo apparso sul New York Times dal titolo “Dimenticate l’All Star Game Nba. Guardare il basket italiano” dove si racconta come la corsa alla Coppa Italia sia una competizione ricca di sorprese, capace di stravolgere totalmente gli equilibri tra le squadre blasonate e le piccole realtà di provincia come Sassari, che per due volte ha alzato al cielo la coppa. Una corsa che agli americani ricorda la March Madness, il torneo del college basketball che decreta la vincitrice della Ncaa.
In questi anni il movimento cestistico italiano è cresciuto acquisendo sempre maggior appeal e spettacolo, prova ne siano le sorprese dei quarti di finale e l’inedita finale che questa sera vedrà la Vanoli Cremona e la New Basket Brindisi contendersi il primo trofeo del 2019. Sicuramente anche il cammino della Dinamo Banco di Sardegna, nata nel campetto di una scuola di provincia 59 anni fa e arrivata nelle principali ribalte nazionali e continentali, ha contribuito alla crescita di questo movimento, scrivendo nuove pagine di storia del club di via Roma e del basket italiano.
Uno sport fatto di emozioni, di immagini indelebili, di tiri allo scadere, di esultanze, di abbracci ma anche di lacrime e delusioni che sono linfa per ripartire con il giusto slancio.
Arrivederci, Firenze! Grazie di tutto.
Sassari, 17 febbraio 2019
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna