Non ci sarà la rivincita della passata stagione: a sfidare la Juve nella finale di Coppa Italia non ci sarà il Napoli, vincitore ai rigori nell’ultima edizione, ma l’Atalanta che cercherà invece di coronare il sogno sfumato due anni fa contro la Lazio. A spingere la ‘Dea’ il bomber Zapata e un Pessina in stato di grazia e autore di una doppietta, con gli azzurri di Gattuso tramortiti da un micidiale uno-due nel primo tempo e poi puniti dal tris nerazzurro nerazzurro dopo che Lozano aveva riaperto i giochi a inizio ripresa.
Atalanta-Napoli 3-1: tabellino e statistiche
Le ‘mosse’ dei tecnici
Gasperini sceglie il 3-4-1-2 di ‘ordinanza’ con Toloi, Palomino e Djimsiti a formare una difesa orfana dello squalificato Romero, mentre sulla fascia destra – con Hateboer e Maehle indisponibili – c’è Sutalo e in attacco al fianco di Zapata tocca a Muriel, con Ilicic che parte dalla panchina. Nel 4-3-3 di Gattuso torna invece titolare Osimhen nel tridente completato da Lozano e Insigne, mentre in regia c’è Bakayoko e la difesa è inedita: con Manolas ai box (come Mertens) e Koulibaly positivo al Covid (come Ghoulam) la coppia centrale è formata da Maksimovic e Rrahmani.
Uno-due micidiale
Il copione è quello atteso, con l’Atalanta che parte forte e il Napoli pronto a infilarsi negli spazi come prova a fare subito Lozano, che sfreccia sulla destra e costringe Palomino giallo già al 6′. I nerazzurri però non si scompongono e tornano a spingere passando al primo tiro in porta: è il 10′ quando Zapata, lasciato libero da Maksimovic e Hysaj, si gira indisturbato e dal limite dell’area trafigge Ospina col destro. Mentre il colombiano festeggia il gol dell’ex, Gasperini chiede ai suoi di restare alti e la strategia è quella giusta, perché gli azzurri sono in difficoltà e cinque minuti dopo incassano ancora: a raddoppiare è Pessina, che sorprende Rrahmani e a due passi dalla porta chiude la combinazione a tre con Gosens e Zapata. L’uno-due è micidiale, il Napoli è scosso e ora è l’Atalanta ad aspettare un avversario a corto di idee e incapace di pungere, per poi lanciarsi in contropiede come al 37′, quando Muriel sfiora il palo e il terzo gol di destro. Gattuso intanto pensa già a come intervenire e manda a scaldarsi diversi giocatori dalla panchina, ma il primo cambio è obbligato: fuori lo zoppicante (e già ammonito) Hysaj e dentro Mario Rui. E a far paura prima del riposo è ancora l’Atalanta, con Zapata che carica il destro senza però trovare la porta.
La chiude Pessina
Dall’intervallo torna un Napoli ridisegnato con l’ingresso di Politano al posto di Elmas: ora è 4-2-3-1 con capitan Insigne trequartista e la mossa porta subito benefici, perché l’Atalanta perde i punti di riferimento precedenti e Lozano riapre subito i giochi dopo un’incursione di Bakayoko (53′). Tocca allora a Gasperini rivedere qualcosa: fuori Muriel e dentro Ilicic che si fa subito apprezzare, ispirando invano prima Gosens e poi Zapata. Gattuso mantiene il modulo provando a dare freschezza alla mediana, con Lobotka e Demme al posto di Zielinski e Bakayoko, ma è ancora Ilicic a scaldare i guanti di Ospina (66′) e poi Zapata a mancare il gol di testa sul corner successivo. L’Atalanta vuole chiuderla ed è ancora Ospina a tenere in partita gli azzurri parando su Pessina (69′), ma il Napoli è vivo e c’è lavoro anche per Gollini che è strepitoso al 74′ su Osimhen. Nessuno riesce invece a fermare poco dopo lo scatenato Pessina che si incunea nell’area napoletana e su assist di Zapata fa 3-1 con uno splendido tocco sotto (78′). È il colpo del ko per un Napoli sempre più in difficoltà, che non potrà difendere il titolo vinto l’anno scorso: a sfidare la Juve in finale sarà la Dea.
Fonte tuttosport.com