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Atalanta, su la testa: i tre passi di Gasperini

BERGAMO – Ci sono tre verbi che, dopo la scoppola subita contro il Liverpool, hanno caratterizzato le interviste di Gian Piero Gasperini a commento dello 0-5 subito dalla sua Atalanta. Quando il tecnico dice “rifletterò”, “lavorerò” e “cambierò” è chiaro che le sue valutazioni vanno molto più in profondità rispetto a quando non possa accadere quando si perde una partita. Complessivamente, l’Atalanta di questo primo scorcio della stagione non sta andando affatto male sul piano dei risultati ed è in piena corsa sia nelle zone alte del campionato sia per la qualificazione agli ottavi di Champions (4 punti come l’Ajax), ma ci sono certezze sul piano del gioco, dell’intensità e della tenuta difensiva che stanno mancando e fanno pensare il condottiero nerazzurro. Partendo dai numeri, i 20 gol subiti in 9 partite tra campionato e coppa sono francamente troppi. Parliamo di una squadra che in media esce con oltre due reti a sfavore in ogni gara e, anche se il saldo è ancora positivo (sono 23 quelle realizzate), è giusto ragionare sul come si subiscono i gol. Contro il Liverpool, il Napoli e anche la Sampdoria, pur con avversari dal valore molto diverso, la squadra orobica è sembrata in costante difficoltà quando attaccata in verticale. Non può essere solo un problema di uomini ma, piuttosto, vien da pensare ad un atteggiamento che in certe situazioni risulta troppo rischioso.

Dalla serata infausta di Champions League, però, l’Atalanta può e deve ripartire cercando nuove soluzioni. La difesa a 3 è imprescindibile per il tecnico degli orobici: mantenendo questo schieramento davanti al portiere in vista della gara contro l’Inter si potrebbe ipotizzare un 3-5-2, con Pessina al posto di Muriel e Gomez a supporto di Zapata. In attesa di capire quali esterni saranno a disposizione, ci sarebbe anche l’opzione della difesa a 4 che Gasperini ha proposto a Napoli nella ripresa e anche contro l’Ajax una volta sotto per 2-0 (chiudendo sul 2-2). Romero e Djimsiti potrebbero muoversi da centrali con Toloi terzino destro e Mojica (o Gosens) sulla corsia mancina. In mezzo al campo la cerniera formata da Freuler e Pessina (il centrocampista italiano è entrato bene contro il Liverpool e non è escluso che trovi spazio) proteggerebbe Gomez, Pasalic e Malinovskyi (ma in attacco c’è davvero l’imbarazzo della scelta) alle spalle di Zapata.

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Fonte tuttosport.com

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