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ATP Cup: Nadal, Djokovic e Thiem, en plein dei big

Il successo dell’efficienza. Novak Djokovic trasforma tutte le tre palle break maturate e salva tutte le nove concesse a Gael Monfils. Chiude così 63 62 e firma la sedicesima vittoria in 16 incontri ATP. Il passato pesa nella testa del francese. Pesa perché toglie un po’ di sicurezza negli snodi importanti della partita. E in almeno due chances di break i demeriti del francese si sono visti eccome. Djokovic, pur non del tutto convincente al servizio con la seconda, ha tre occasioni per completare il break e le sfrutta tutte. Il 6-3 6-2 si spiega anche così.
La sfida si era aperta con la vittoria di Benoit Paire, perfettamente fedele al suo personaggio, che ha sconfitto 6-2 6-7 6-4 Dusan Lajovic. Il numero 2 francese avrebbe potuto, e dovuto forse, chiudere in due set. “Cosa vuoi adesso?” ha chiesto al capitano e numero 1 Gilles Simon nell’ultimo punto del sesto gioco del secondo parziale. “Un ace”. Gli ha regalato “solo” una prima vincente per il 4-2. Ma il braccino, nemico numero 1 del francese, torna ad accompagnarlo nel finale del set. Concede il controbreak con quattro gratuiti, getta in corridoio lo smash della vittoria sul 6-4 nel tiebreak poi corre ad abbracciare Mahut, che osserva alla soglia del sottopassaggio. Non si nasconde Paire, di sé tanto rivela in campo. Anche quando, in un’intervista a caldo post match, gli hanno chiesto cosa gli sia piaciuto della preparazione in Australia: “Le ragazze non sono male”.
ajovic intuisce che c’è uno spiraglio, salva il secondo match point con un duello di riflessi a rete, porta il match al terzo e infiamma il pubblico, decisamente pro-Serbia. Ma nel terzo, dopo aver visto sfumare altre due chances di break, chiude il match alla terza occasione con un dritto incrociato che scatena l’entusiasmo dei Bleus.

L’abbraccio finale sottolinea il forte spirito di squadra. “Sul 5-4 nel secondo ho sentito un po’ di pressione, non è mai facile chiudere contro un avversario che gioca bene” ha detto, come riporta l’Equipe. “Sono contento che tutta la squadra sia rimasta con me, siamo davvero un gran gruppo. Alla fine del secondo set è tornato dagli spogliatoi anche Gael Monfils, per tentare di dirmi: siamo tutti fieri di te, continua così. Siamo una vera squadra”.
Non ha storia il confronto tra Spagna e Uruguay, che non aveva possibilità di invertire il pronostico contro l’unica nazionale con due singolaristi in top 10 delle 24 qualificate. Rafa Nadal prende il largo dopo i primi game e batte Pablo Cuevas 6-2 6-1. Roberto Bautista Agut ha avviato il netto successo della Roja dominando 6-1 6-2 Franco Roncadelli, che ha sostituito Martin Cuevas, infortunato al polso destro. 

“Sono migliorato molto dal punto di vista emotivo, gioco meglio sotto pressione” ha detto Bautista Agut in una lunga intervista al sito dell’ATP, in cui ha raccontato anche dei suoi otto cavalli e di come ha superato la morte di entrambi i genitori, nell’ultimo anno e mezzo, senza perdere di vista la sua carriera. “Ho visto mio padre in terapia intensiva per sei mesi, e per altri cinque all’Istituto Guttman di Barcellona. Ho visto ragazzi tetraplegici, nella sua stessa situazione, e questo mi ha aperto gli occhi. Ho deciso di mettere i miei problemi da parte e concentrarmi sul tennis. Mi sono fatto tante domande, mi sono risposto che non volevo perdere questa occasione per quello che stava succedendo. Credo che anche i miei genitori mi avrebbero incoraggiato a continuare”.
 
La sorpresa di giornata la firma Denis Novak, che avvia il successo dell’Austria contro l’Argentina. Le due nazionali si presentano con una vittoria e una sconfitta all’ultima giornata del girone E, a Sydney, guidato dalla Croazia a punteggio pieno dopo le prime due partite.

Il punteggio descrive bene il valore del successo contro Guido Pella, numero 25 del mondo. Novak, infatti, ha chiuso 0-6 6-4 6-4 dopo aver vinto tre punti in risposta in tutto il primo set. Dopo il primo parziale, ha spiegato, “Muster mi ha detto di muovermi meglio, di cercare la palla, di non aspettare. E’ quello che ho fatto. Ho messo i piedi in campo e penso di aver giocato decisamente meglio”

E’ la sua 14ma vittoria nel circuito maggiore. Solo una volta aveva sconfitto un avversario meglio classificato rispetto all’argentino: due anni fa a Wimbledon, quando aveva sorpreso al quinto set Lucas Pouille, allora numero 19 del ranking
Novak, numero 105 del mondo, capace in questa ATP Cup di forzare al terzo set Marin Cilic che ha apprezzato il suo alto livello di gioco, ha creato le condizioni per il trionfo del suo grande amico Dominic Thiem. Il numero 1 d’Austria cancella la sconfitta contro Borna Coric, conferma i progressi sul duro e la volontà di giocare un tennis più propositivo sulle superfici rapide, e batte Diego Schwartzman 6-3 7-6(3). E’ la sesta vittoria in otto confronti diretti.

Il pubblico ha provato a sostenere l’argentino a suon di “Ole!” soprattutto nel secondo set, che si è aperto con quattro break nei primi quattro game. Ma la maggiore potenza di fuoco dell’austriaco alla fine ha piegato la difesa energica dell’argentino.

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