BARCELLONA – Josep María Bartomeu è rimasto solo. Da gennaio ad oggi il magico mondo del Barcellona gli si è rivoltato contro. Pezzo dopo pezzo fino a franargli addosso questa estate con la minaccia, quanto mai concreta, dell’addio di Lionel Messi, considerato l’icona blaugrana dell’era moderna. Così, in vista delle prossime elezioni presidenziali, l’attuale numero uno catalano sta pensando di non arrivare nemmeno al conteggio dei voti previsto per marzo 2021 lasciando anticipatamente la propria poltrona.
Mozione di sfiducia
L’ultimo attacco è arrivato da Jordi Farré, membro del Cda del Barcellona, che su Twitter ha lanciato la petizione per sfiduciare Bartomeu, “Mes que una Mocio”, raccogliendo ben 18.090 firme (la soglia minima per poter chiudere un voto di sfiducia era stato fissato a 16.521). “Objectiu assolit!”, “Obiettivo raggiunto”, ha poi scritto ieri su un tweet. “Sapevamo che avremmo raggiunto la quota minima – ha poi sottolineato -. Sono stati giorni difficili. A Bartomeu dico: non arriviamo al voto di sfiducia, dimettiti il prima possibile così potremo indire nuove elezioni”. Una petizione che Bartomeu non può ignorare. E Farré non è il solo. Alle sue spalle, infatti, c’è un gruppo di dirigenti del club che sta facendo pressioni sul presidente affinché si dimetta e non leda l’immagine dalla società. Il numero uno catalano, che fin qui ha resistito ad ogni attacco, starebbe, però, pensando di alzare definitivamente bandiera bianca. Martedì e mercoledì è prevista una riunione del cda blaugrana e all’ordine del giorno ci sarà proprio il futuro di Bartomeu.
Fonte www.repubblica.it