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Bernardeschi: “Sono stato fuori 45 giorni, lavoro per tornare al top”

FIRENZE – “C’è chi lo vede complicato, ma magari perché vede tutta la sua vita complicata. Io lo considero semplicemente un periodo che nel calcio ci può stare”. Ai microfoni di Raisport, Federico Bernardeschi, esterno della Juve e della Nazionale, con la quale ha ritrovato il gol nell’amichevole con l’Estonia dopo un lungo periodo di astinenza, commenta le recenti poco esaltanti prestazioni in bianconero: “Tra l’altro ho iniziato questa stagione in ritardo perché sono stato fermo 45 giorni, e non sono pochi, soprattutto a inizio stagione, valgono quasi il doppio perché tutti gli altri si allenano e tu non puoi farlo. Anche quando ritorni sei comunque 40 giorni indietro rispetto agli altri e in un periodo importante come quello della preparazione. Io conosco solo una strada che è quella del lavoro e del sacrificio per recuperare il prima possibile tutta la forma fisica. Futuro? Io sono un grande professionista, lavoro e penso al calcio. Per tutto quello che c’è intorno ci sono le persone giuste che lavorano per me, c’è il mio agente e ci penserà lui“.

Bernardeschi: “In Nazionale si sta da Dio”

Qui si sta da Dio. Io credo che il mister, lo staff e tutto l’ambiente, abbiano fatto qualcosa di eccezionale dopo quello che sappiamo tutti. Sono stati capaci di ricostruire tutto e hanno creato un ambiente sereno, pieno di entusiasmo, felice. Tutti i risultati che abbiamo fatto, dall’inizio fino a ieri sera, sono stati straordinari e questo devo dire che è tutto merito del mister, dello staff e anche di noi giocatori che ci siamo saputi adattare e andare dietro a quello che ci chiedevano. Quanto sono contento per il gol all’Estonia? Dieci. Sono molto felice soprattutto per la prestazione di tutta la squadra e anche di quella personale ovviamente“.

Bernardeschi: “Con Mancini ho un grande rapporto”

Dopo il gol in quell’urlo liberatorio c’era “tanta, forse tantissima gioia, questo sì, perché è stato un bel momento ed è stata una bella esultanza con tanta gioia. Col ct Roberto Mancini ho un grandissimo rapporto, è sempre stato leale, sincero e molto vero con me, lo posso solo ringraziare e lo ringrazierò sempre. Un messaggio da mandargli? Di muoversi perché c’è bisogno di lui. Il mister quando facciamo le riunioni si collega in video, ci spiega le cose che dobbiamo fare e poi ovviamente c’è tutto il suo staff che lavora per lui e per noi. Devo dire che in questi giorni, senza il condottiero, hanno fatto un lavoro straordinario in un momento non facile, di emergenza. Anche ieri sera c’era, è riuscito a guidarci anche se soltanto da casa. Noi non lo sentivamo ma immagino che Gianluca Vialli un po’ di mal d’orecchie ce l’abbia avuto questa mattina“.

Bernardeschi: “Regaliamo un sorriso a chi soffre”

La maglia azzurra può unire tantissimo, anche perché quando giochi in Nazionale è come se tutti stessero lì con te, a tifare e a gioire, questa la considero una grandissima cosa perché proprio in questo momento storico l’Italia deve unirsi, compattarsi, bisogna stringerci tutti assieme. Credo che così riusciremo a superare tutto. Noi non ci possiamo lamentare, questo è un dato di fatto perché siamo persone fortunate che hanno la possibilità di fare tamponi non quotidianamente ma quasi, ci sono persone che purtroppo aspettano giorni e giorni, se non settimane, per fare un tampone. Noi siamo tutelati al 100%, ci sono persone che lavorano ogni giorno per noi e che ci fanno stare sereni. In questo periodo storico c’è tantissima gente che sta soffrendo e credo che noi, come tanti altri più fortunati, dobbiamo dare l’esempio di immagine, di umiltà, dobbiamo metterci al servizio per regalare un sorriso in più alle persone in questo momento difficile dove c’è gente che purtroppo sta soffrendo per i propri cari, o c’è gente che ha perso delle persone importanti. Noi speriamo di regalargli un sorriso in più in questo periodo drastico e difficile. Questo credo che sia la cosa più importante“.

Fonte tuttosport.com

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