BOLOGNA – Un anno fa finì due volte 2 a 2 con due squadre che si fecero i bisticci. Perché il Parma dominò a Bologna, raggiunta in extremis da Dzemaili e il Bologna ricambiò il favore, dominando al Tardini fino alla zampata in extremis di Inglese. Stavolta il Parma ha troppi cerotti per essere pericoloso. Il Bologna alla fine stravince, ne segna quattro, anzi sarebbe meglio dire cinque perché… si fa gol da solo.
Parma, buona solo la partenza
Nel primo tempo, il Parma degli assenti prova a sorprendere il Bologna con una partenza lampo: Gervinho semina il panico in area rossoblù, ma all’ultimo vede il suo tiro scoccato da pochi metri respinto da Tomiyasu. Pochi istanti dopo Brugman viene servito deliziosamente dall’ivoriano ma dimostra di non essere un centravanti, il suo colpo di testa a scavalcare Skorupski in uscita è troppo basso e il polacco, con una reazione istintiva neutralizza.
Soriano uomo partita
La partenza falsa scuote il Bologna. Come quel vecchio adagio calcistico, il Parma che ha mancato il vantaggio, il gol lo prende quasi al primo autentico assalto felsineo. Angolo, Danilo che aveva segnato a Parma sale ancora più in alto di tutti e spizzica sul secondo palo dove Soriano incorna in rete. E’ il 16′. Il ritmo è alto, il Bologna prende le redini del centrocampo, ma il Parma ha buone geometrie in ripartenza.
Hickey, che debutto
Si mette in evidenza il debuttante diciottenne scozzese Hickey, grande personalità nell’interpretare il ruolo di esterno mancino al posto dello squalificato Dijks. Lo scozzese invita spesso al dialogo i compagni, anche i veterani come Palacio, da un loro scambio in area parmigiana scaturisce un cross del ragazzino su cui Barrow non arriva per un soffio.
Alla mezz’ora il Bologna raddoppia, ancora Soriano e ancora un rimpallo a beffare la retroguardia, il trequartista si accentra e dal limite scarica un destro sotto l’incrocio deflettano oltre le mani di Sepe dal tallone di Bruno Alves. Parma sfortunato: anche quando Karamoh mette a sedere Tomiyasu a pochi centimetri dal bersaglio grosso, il giapponese riesce a terra a non toccare col braccio, e l’attaccante esita pensando a un “mani”, quel tanto che basta a Skorupski per togliergli l’invitante pallone.
Insomma primo tempo di marca rossoblù, ma vivo. L’unico che ancora esita a entrare in partita è Barrow, troppi palloni persi in avvio di azione, troppe esitazioni. Come a Milano, il gambiano deve ritrovarsi.
Il Parma non reagisce
La ripresa non muta d’accento né di pensiero. Il Bologna continua a fare la partita, la reazione gialloblù stenta a vedersi, Skorupski deve solo sbrogliare la corrispondenza. Nel Bologna brilla quello che, all’apparenza, sembra il meno palese: Schouten. Il giovane olandese è un fattore in costruzione, sempre misurato e preciso, ma anche in tackle, dove per sua ammissione doveva crescere, risponde bene all’interrogazione. Col passare dei minuti il Parma si rassegna, il possesso palla è un elemento importante, anche se il Parma anche nelle giornate migliori l’anno passato non guardava a questo particolare.
Skov Olsen “inguaia” Orsolini?
Il 3 a 0 lo firma Skov Olsen, preferito a Orsolini da Mihajlovic e certamente sarà un tema a venire: gerarchie ribaltate? Non ci sono gerarchie, risponderà il serbo. Skov Olsen si sposta in mezzo per ricevere l’assist di Soriano, uomo in più, il suo rigore in movimento vale il tris. Non c’è più partita. Il Bologna continua nel suo compito pressare e poi tener palla, anche quando si avvicendano i cambi.
Il fattore rinvio
Un disastroso rinvio coi piedi di Skorupski offre al Parma il gol bandiera, apparecchiato su un piatto d’argento, Hernani servito da Brugman la mette dentro in piena solitudine. Peccato, il Bologna perde l’occasione di rompere il maleficio dei gol consecutivi subiti… Valeri caccia Iacoponi che usa le maniere forti su Palacio lanciato in porta per la vittoria ma cambia la sua decisione grazie all’occhio tecnologico: non è rigore ma punizione dal limite.
Rodrigo l’Highlander
Per l’argentino, sempre più uomo squadra, l’appuntamento col gol è appena rimandato: è Medel a dargli il pallone buono quando pochi spiccioli dividono la gara dalla fine, l’Highlander di Bahia Blanca scarica un missile terra aria per il 4 a 1 finale.
Bologna-Parma 4-1
Bologna (4-2-3-1): Skorupski, De Silvestri, Danilo, Tomiyasu, Hickey (35′ st Denswil), Schouten, Poli (19′ st Medel), Skov Olsen (47’st Orsolini), Soriano, Barrow (35′ st Sansone), Palacio (47′ st Santander). (1 Da Costa, 13 Bani, 15 Mbaye, 8 Dominguez, 18 Baldursson, 32 Svanberg, 55 Vignato). All.: Mihajlovic.
Parma (4-3-2-1): Sepe, Laurini, Iacoponi, Bruno Alves, Darmian, Kucka (36′ st Dermaku), Brugman (36’st Grassi), Hernani, Dezi (13′ st Siligardi), Gervinho (24′ st Sprocati), Karamoh (36′ st Adorante). (34 Colombi, 46 Alastra, 3 Pezzella, 4 Balogh, 31 Ricci, 44 Kasa, 32 Simonetti). All.: Liverani.
Arbitro: Valeri di Roma.
Reti: nel pt 16′ Soriano, 30′ Soriano; nel st 11′ Skov Olsen, 22′ Hernani, 46′ Palacio.
Note: Angoli: 9-8 per il Parma. Recupero: 1′ e 4′. Espulso: al 33′ st Iacoponi per fallo da ultimo uomo. Ammoniti: Kucka, Laurini, Sansone per gioco scorretto. Note: al 34′ st Sepe ha parato un rigore calciato da Barrow.
Fonte www.repubblica.it