ROMA – “La FPI esprime immenso dolore e cordoglio per la scomparsa del giovane Willy Monteiro, barbaramente ucciso sabato notte a Colleferro. Willy, corso in aiuto di un amico preso di mira da una banda di balordi e per questo malmenato a morte, era portatore sano di quei valori che fanno di un uomo un Pugile: coraggio, altruismo e incoercibile voglia di aiutare chi e? in difficolta?. Valori, non i soli, e ideali che sono alla base della nobile arte e che i maestri insegnano quotidianamente nelle palestre affiliate alla FPI”. Con queste parole la Federazione Italiana Pugilato ricorda il povero ragazzo 21enne, brutalmente ucciso per aver difeso un amico dall’aggressione di quattro persone.
“Dal 2018 un accusato non era tesserato”
Proprio tra i quattro indagati (Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia) uno di loro, precisa la Fip, non fa più parte della Federazione da due anni: “Chi non ne e? in possesso e, soprattutto, non e? tesserato (agonista/amatore, ndr) con la FPI non puo? e non deve essere definito Pugile. Si chiede, quindi, maggiore attenzione agli organi di stampa nell’usare i sostantivi pugili e pugilato all’interno di articoli/titoli su fatti di cronaca nera come quello di Colleferro. La FPI, dopo attenta verifica, rende comunque noto che uno dei quattro balordi è stato tesserato fino al 2018 ma da allora non hanno piu? avuto a che fare, sotto qualsivoglia forma, con il movimento pugilistico nazionale. A questo personaggio sara? interdetta sine die la possibilita? di tesserarsi con la FPI e di iscriversi/allenarsi presso tutte le ASD/SSD a essa affiliate”.
Fonte www.repubblica.it