Per tanti anni ha tenuto banco la maledizione di Rocky Marciano, il peso massimo ritiratosi imbattuto da campione del mondo dopo 49 match. Prima che Mayweather lo raggiungesse e superasse (ma attraversando parecchie categorie di peso), chi si avvicinava al traguardo restava folgorato: il più famoso a farne le spese fu Larry Holmes, arrivato a quota 48 ma battuto da Michael Spinks davanti allo sguardo compiaciuto dei parenti del mito di Ripa Teatina. Ora si fa largo la maledizione di Joe Louis, ‘The Brown bomber’, per la maggior parte degli esperti il più grande pugile di tutti i tempi. Venticinque difese consecutive del titolo mondiale nei pesi massimi tra il 1937 e il 1948. Cecilia Breakhus, la First Lady del ring, campionessa del mondo dei pesi welter dall’ormai lontano 2009, lo aveva già raggiunto, ma non è riuscita a diventare unica. Si è fermata al ventiseiesimo ostacolo la norvegese di origine colombiana, alla soglia delle 39 primavere (ci arriverà a settembre): è clamorosamente inciampata su Jessica McCaskill, trentacinquenne guerriera di Chicago peraltro proveniente dalla categoria inferiore dei superleggeri.
McCaskill si è imposta ai punti con verdetto a non unanime. Un giudice ha visto il pari (95-95), gli altri due hanno decretato abbastanza nettamente (97-93 e 97-94) la vittoria della statunitense. A nostro avviso decisioni non del tutto condivisibili, anche se la ormai ex campionessa ha accettato la detronizzazione con un largo sorriso. Si è trattato di uno di quei match in cui le sfumature e, perché no, anche i gusti di chi giudica, hanno indirizzato parecchi round. Però, per buttare giù un monumento come Cecilia Breakhus, forse ci voleva qualcosa di più.
La norvegese si è dimostrata migliore tecnicamente: il jab sinistro il colpo più usato. McCaskill ha però giocato al meglio le sue armi: aggressività, buon lavoro al corpo, ritmo senza soluzione di continuità. Cecilia ha dovuto assorbire parecchie sventole larghe, non certo carezze anche se prevedibili, e soprattutto un montante che ha testato la sua resistenza. Ma anche l’americana ha dovuto subire più di una serie. Dunque la Fits Lady abdica, ed i motivi (a parte le considerazioni già fatte) vanno individuati in una partenza lenta, forse un po’ presuntuosa, che ha permesso a McCaskill di acquisire punti e fiducia in se stessa.
Il mondiale è stato il main event (segnale di come la boxe donne abbia ormai grande credito anche negli Usa) di una riunione svoltasi a Tulsa. Il fatto di non avere il pubblico per le norme sul Covid, almeno un effetto scenico importante lo ha prodotto: è stato infatti possibile sistemare il ring in mezzo ai palazzi della città dell’Oklahoma. Doveva essere la notte della storia per Cecilia Breakhus, invece la storia l’ha fatta Jessica McCaskill.
Fonte www.repubblica.it