Un campione europeo di passaggio. Avevamo definito così Matteo Signani quando sul ring di Trento, a 40 anni suonati, si era impadronito della cintura continentale dei pesi medi battendo l’olandese Gevorg Khatchikian. Giusto fare ammenda, anche perché la guardia costiera romagnola, che di anni adesso ne ha 41, è andato in Francia a fare la vittima sacrificale -almeno nelle intenzioni degli organizzatori francesi- contro il pugile di casa, Maxime Beaussire. Inomma, tutte le premesse per un avvicendamento che non c’è stato.
Al Palais des Sports di Caen, aperto al pubblico sia pure con i limiti imposti dal Covid, Signani ha impiegato due round per tornare a casa con il titolo.
Il primo per imporre la sua personalità ad un avversario che si presentava con un ruolino fatto di 29 vittorie (una delle quali prima dl limite su Lenny Bottai), 2 sconfitte ai punti ed un pari. Il secondo per piazzare un colpo che per velocità, potenza e precisione, il francese non aveva ancora mai preso in carriera. Un gancio sinistro e si sono spente le luci di Beaussire: una volta al tappeto è riuscito a rialzarsi, ma ormai testa e soprattutto gambe erano altrove. Inevitabile e giudiziosa la decisione dell’arbitro di decretare il kot.
“Il gancio sinistro rra uno dei pugni che avevamo studiato .spiega Signani- Il mio team ha guardato con attenzione i combattimenti di Beaussire e mi sono allenato per approfittare delle sue lacune. Il mio avversario non poteva essere preso alla leggera, avendo vinto il titolo francese dei pesi welter e superwelter e quello dell’Unione Europea dei pesi superwelter Il tifo contro? Per me, l’importante era combattere, ma sono rimasto favorevolmente impressionato dal pubblico, accorso numeroso. Mi hanno detto che hanno dovuto sospendere la vendita dei biglietti per motivi di sicurezza, altrimenti ne avrebbero venduti molti di più.”Fonte www.repubblica.it