TORINO – Un rientro che può rivelarsi fondamentale, decisivo, destinale. Perché ok Dybala, ok Cuadrado, ok Arthur: con loro in campo, la Juventus può esprimere qualcosa in più. Ma c’è un giocatore che può implicare un qualcosa in meno (meno del minimo sindacale) in caso di assenza: Danilo. Se manca lui, o se comunque offre un rendimento non all’altezza dello standard, la Juventus di Andrea Pirlo va in difficoltà. E diventa prevedibile. E subisce gol. E più difficilmente ne segna.
Non è un caso che in questi più o meno sette messi di gestione bianconera, il nuovo allenatore abbia perso il proverbiale aplomb giusto in una occasione: quando s’è trattato di spiegare – dopo il pari contro il Verona – le scelte tattiche necessarie per sopperire all’assenza del brasiliano. «E lei chi avrebbe messo? Bisogna vedere bene le partite! Non avevo alternative»: spiegava un Pirlo insolitamene indisposto a lasciar correre, a evitare polemiche quasi per partito preso (l’unica altra alzata di sopraccigli era legata a decisioni arbitrali durante Napoli-Juventus).
Danilo fondamentale per diversi fattori
L’importanza di poter contare su Danilo è legata a tanti fattori. In primis l’aspetto tattico, come spiegato dallo stesso tecnico bianconero ieri in conferenza stampa: «Per Juve-Spezia fortunatamente torna Danilo, che dà tante soluzioni con la possibilità anche di cambiare in corsa. Il 4-4-2 iniziale che abbiamo provato dal principio della stagione è rimasto invariato solo in fase di non possesso, per il resto quando siamo in costruzione cambia di partita in partita in base anche alla squadra avversaria».
Essì: dimostrando grande intelligenza tattica e spitito di adattamento l’ex Manchester City s’è calato perfettamente nella parte del laterale ibrido, in grado di giostrare da esterno oppure da centro-destra delle difesa a tre a seconda dellle fasi di gioco e dei momenti della partita.
Fonte tuttosport.com