Il club bianconero è entrato in scena l’estate scorsa con grandi mezzi. “Ci hanno portato via otto ragazze” dice il patron lombardo Cesari. Ma a una giornata dal termine del campionato le due squadre sono a pari punti
Nel mondo del calcio femminile l’estate scorsa è partita la rivoluzione bianconera. La Juventus ha scelto di allestire una propria squadra di calcio donne e lo ha fatto senza lesinare energie economiche, portando a Torino le migliori giocatrici in circolazione. Partendo da zero, ha costruito una squadra subito protagonista.
Non tutti però hanno salutato l’ingresso in campo della Juve ladies con riverenza. Anche perché nella sua opera di reclutamento massiccio, il club bianconero ha lasciato dietro il suo passaggio molte macerie. Ovvero squadre che hanno perso giocatrici di valore e qualche accusa di una concorrenza sleale.
Tutto è cominciato dopo l’invito della Figc rivolto ai club di serie A per allestire squadre femminili sull’esempio di altri grandi club in Europa. Per questo è stata data anche la possibilità di acquistare i diritti di altri club in disarmo. La stessa Juve è entrata in scena acquisendo i diritti del Cuneo (così come il Sassuolo che ha rilevato i diritti della Reggiana).
A fare le spese di questa situazione è stato ad esempio il Brescia. Come ha spiegato il presidente Giuseppe Cesari a Repubblica: “In estate siamo rimasti con una sola giocatrice in rosa. la Juve ne ha prese otto delle nostre, il Sassuolo altre quattro. Eppure siamo qui a giocarci lo scudetto”. A una giornata dal termine, Juve e Brescia sono appaiate al primo posto della serie A con 57 punti. L’ultima giornata prevede gli scontri con Tavagnacco e Verona che verosimilmente non opporranno troppa resistenza non avendo più nulla da chiedere. Quindi è probabile che tutto si deciderà allo spareggio, in campo neutro.
Cesari è un imprenditore che da anni gestisce la squadra femminile di Brescia. Dopo aver respinto un tentativo del Milan per acquistare i diritti, sa benissimo che se vincesse in questa stagione, sarebbe forse l’ultimo scudetto. “Non possiamo competere con la Juve e le altre big che arriveranno. Le nostre giocatrici che sono andate a Torine le capisco, si allenano a Vinovo, hanno ingaggi per noi impossibili e non devono neanche prepararsi la borsa, viaggiano comode e partono il giorno prima delle partite. Ma in stagione abbiano battuto le bianconere due volte su tre. Cercheremo di vincere anche lo spareggio, se ci sarà”.
In quel caso lo sponsor del Brescia, un sito d’incontri (molte le polemiche a questo proposito), ha promesso sconti e promozioni agli utenti tifosi. “L’anno scorso mi hanno preso di mira perché lo sponsor era un sito di scommesse” dice ancora il presidente Cesari (che con i fratelli gestisce Ostilio Mobili). Che ora si difende così contro i moralismi: “Gli incontri online sono ormai usuali per tutti, anche per le donne. Non c’è niente di pornografico o osceno: abbiamo sette squadre giovanili composte da calciatrici minorenni e il nostro sponsor non lede in alcun modo la loro sensibilità”.