Accolto il ricorso della Virtus Entella che può tornare a sperare di giocare in Serie B, nonostante abbia già esordito in Lega Pro. Il Calcio italiano nel caos dopo l’ennesima figuraccia. Si rischia davvero di dover rifare i calendari?
L’autunno è alle porte e il campionato di ogni squadra comincia ad entrare nel vivo. Non così però per le varie Virtus Entella, Novara, Siena, Catania, Ternana e Pro Vercelli, ancora ignare della categoria in quale giocheranno nella stagione 2018-19. Questa lunga telenovela, cominciata le prime settimane di luglio, sembrava aver raggiunto una conclusione quando, nel tardo pomeriggio dell’11 settembre, il Collegio di Garanzia dello Sport aveva comunicato che la Serie B sarebbe rimasta a diciannove squadre. Lo scorso 19 settembre, sempre il Collegio di Garanzia dello Sport, ha però deciso che la penalità di 15 punti inflitta al Cesena sia eseguita nella stagione conclusa pochi mesi fa e non in quella attuale come decretato lo scorso luglio. L’Entella, che retrocesse dopo il playout perso contro l’Ascoli, vede quindi accolto il suo ricorso ed è pronta al ritorno nella categoria cadetta nonostante questa stagione abbia già giocato in Serie C contro il Gozzano nel match vinto in rimonta per 3-1. Una situazione surreale ed imbarazzante, come evidenziato dalle parole del presidente dei biancoazzurri Gozzi che risponde così dopo la decisione presa dal Collegio di Garanzia dello Sport: “Serie B? Non canto vittoria, in questi mesi ne ho già viste troppe”. Poche parole ma sufficienti per descrivere lo stato del calcio in Italia oggi, squadre che ancora sperano nel ripescaggio come Novara, Pro Vercelli e Ternana, retrocesse lo scorso anno, ed altre come Siena e Catania, che hanno fallito l’appuntamento con la promozione soltanto ai playoff, a cui però è stata praticamente rovinata la stagione, impossibilitandole a fare un mercato adatto alla categoria da affrontare.
Un campionato dove l’imprevedibilità la fa da padrone, tanto affascinante quanto complicato, capace di raccontare favole uniche: squadre come il Castel di Sangro, un piccolo comune abruzzese, che nella stagione 1996-97, allenato da Osvaldo Jaconi, conquistò una storica salvezza, togliendosi grande soddisfazioni come le vittorie importanti contro squadre del calibro di Torino e Genoa, quest’ultima battuta allo stadio Luigi Ferraris per 3-1. Senza scordare le avventure, entrambe durate però un solo anno, dei siciliani del Licata e dei bergamaschi dell’Alzano Virescit e i miracoli recenti del Carpi di Castori e del Benevento di Baroni.
L’ultima buffonata del calcio italiano, in grado di rovinare l’ultimo dei campionati romantici rimasti.
Foto sotto: Diletta Leotta conduttrice trasmissione sportiva (sportvaellino.it)