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Champions League, Ferencvaros-Juve 1-4: che spettacolo Morata e Dybala!

Missione compiuta. Tutt’altro che impossibile, ma compiuta ed è quello che conta. La Juventus vince in scioltezza alla Puskas Arena di Budapest, contro un Ferencvaros decisamente morbido, e chiude di fatto il discorso qualificazione agli ottavi, visto il ko della Dynamo Kiev a Barcellona: bianconeri a +5 su ungheresi e ucraini, battuti entrambi a casa loro. Per compiere anche la missione impossibile che varrebbe il primo posto, vincere con almeno due gol di scarto a Barcellona l’8 dicembre, la Juve dovrebbe crescere ancora molto: ma ha un mese di tempo e soprattutto può farlo in serenità. La sua strada in Champions continuerà comunque.

Come anticipato alla vigilia, a Budapest Pirlo ritrova Chiellini dal primo minuto in difesa e lascia a riposo Dybala in attacco, affiancando Morata a Cristiano Ronaldo per il debutto stagionale in Champions del portoghese. Al di là degli interpreti – tornano dal 1′ anche Ramsey per McKennie e Rabiot per Bentancur – la Juventus si presenta con il solito duplice assetto: 4-4-2 in fase difensiva che si trasforma in un 3-2-3-2 o in un 3-2-4-1 in fase offensiva (nella quale le posizioni sono molto più fluide). Degne di nota la posizione di Chiellini, che come a Kiev resta centrale nella fase di impostazione, con Bonucci sul centrodestra e Danilo sul centrosinistra, e Arthur che come contro lo Spezia si abbassa spesso molto più di Rabiot per iniziare l’azione assieme ai centrali, tanto che a volte diventa uno di loro con Danilo che si allarga e sale.

Ad essere insolita però è la partenza della Juventus, che stavolta non ha bisogno di alcuno schiaffo per svegliarsi: vale quello preso dal Barcellona. I bianconeri in tenuta arancione chiudono all’angolo il Ferencvaros e Cuadrado alla terza incursione in sette minuti trova il varco giusto per servire sul secondo palo Morata che da pochi passi firma il vantaggio. E il quinto gol in sette presenze. Il forcing bianconero continua per un’altra decina di minuti, ma il Ferencvaros resiste e dopo la Juventus rallenta, controllando. I bianconeri vanno comunque vicino al raddoppio con Chiesa, tiro respinto al 25′, e soprattutto con Ronaldo al 35′, dopo un triangolo chiuso con forse troppo altruismo da Morata e spezzato da un gran recupero di Blazic che devia il pallone che CR7 si sta preparando a calciare a colpo sicuro. In mezzo, però, la Juventus concede anche un’occasione troppo comoda a Zubkov, che calcia a lato.

La ripresa si apre con l’ingresso di Bentancur per Arthur (problemi di stomaco) e con una punizione che Cristiano Ronaldo guadagna e calcia, ma senza impensierire Dibusz. Impensierisce invece Pirlo e tutta la Juventus l’infortunio di Ramsey, che al 7′ si ferma e chiede il cambio per un problema muscolare alla gamba destra. Entra McKennie che prende posizione e compiti del gallese e poco dopo la Juve ha la prima vera occasione della ripresa: su gentile omaggio della difesa ungherese, un retropassaggio-assist, Ronaldo è però un po’ troppo egoista nel non servire Morata al centro e un po’ poco preciso nel diagonale da posizione defilata, che finisce a lato. E’ invece chirurgico Morata al 15′, quando una finta di McKennie su passaggio da destra proprio di Ronaldo lo mette in condizione di battere di destro dal limite: sesto gol personale e partita chiusa. Chiusa in senso letterale per lo spagnolo, visto che poco dopo Pirlo gli concede mezzora di riposo in vista della Lazio, dando altrettanto tempo di rodaggio a Dybala. La Joya cerca subito il gran gol con un cucchiaio che però è fuori misura, ne trova uno banale su un retropassaggio ancor più fuori misura di Blazic su cui per giunta Dibusz pasticcia: sempre gol è, però, e visto che è il primo stagionale Dybala bacia anche il pallone. Sul 3-0 la missione diventa gestire le energie e Pirlo richiama anche Chiesa e Cuadrado inserendo Frabotta e Bernardeschi. Agli assist continuano comunque a pensarci i giocatori del Ferencvaros: al 36′ è Dibusz a servire Dybala in area, che prova a superarlo con un tunnel. Il peccato d’egoismo nei confronti di Ronaldo, solo al centro, per poco non costa il gol, perché il portiere devia permettendo a Dvali di tentare il recupero acrobatico, ma il difensore riesce solo a trasformare la rete della Joya in autorete propria. Allenta la concentrazione anche la Juventus e allo scadere Boli trova il gol della bandiera. Così il finale è 4-1 come contro lo Spezia: domenica contro la Lazio sarà più dura, ma la Juve ci arriva bene.

Fonte tuttosport.com

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