Brutto esordio della rinnovata Italia di Roberto Mancini contro la Polonia. Un pari acciuffato su rigore evita la figuraccia. Il compito per il nuovo allenatore è molto complicato. Lui stesso si è reso conto che in Italia per ora c’è poca qualità
E’ iniziata la Nations League e con lei il nuovo corso della nazionale italiana. Il compito di Mancini si preannuncia difficile. Scaricare sul povero Ventura tutte le
Cambiando sport, Boscia Tanjevic, che è stato chiamato a risollevare il basket italiano, ha tuonato: “smettiamola con gli stranieri e crediamo nei nostri giocatori».
Magari il grande Boscia non risolleverà la pallacanestro italiana, ma almeno ci sta provando con idee e progetti. Perché ciò non avviene nel calcio? In attesa di risposte dai vertici, torniamo al campo. La nazionale di Mancini ha deluso. E’ vero, il nuovo allenatore, ha tutte le attenuanti del caso, siede da poco tempo sulla panchina azzurra, sta rimettendo assieme i cocci di un disastro e la politica federale che aiuta le squadre di club e non la nazionale non viene in suo soccorso. I tifosi, però, si aspettavano qualcosa di più. E’ vero che Balotelli è uno dei pochi attaccanti di livello internazionale che abbiamo, ma nelle condizioni fisiche in cui si trova è presentabile? Non era meglio evitargli una figuraccia? E Chiesa? Il Chiesa attuale è un giocatore che si mangia il campo, ha voglia di spaccare la partita e ci riesce, ha senso tenerlo in panchina?
E Insigne? Perché nel Napoli fa spesso la differenza e in maglia azzurra delude?
Chiudiamo col centrocampo? Sperimentare per sperimentare, perché non pescare in B? Ad esempio il giovanissimo Tonali, stella del Brescia e degli Europei under 19.
Mancini proverà a correre ai ripari, ma da solo non può fare nulla. Senza l’appoggio della Federazione rischierà di fallire come Ventura. Il processo di rinnovamento potrebbe essere lungo, ma non sembra nemmeno iniziato.