MATERA – Vicino ai nomi di Michael Matthews, Fabio Felline e di tutti gli altri si legge “s.t.”, ma viene difficile descrivere quel che ha inventato Arnaud Demare sul traguardo di Matera come un banale sprint in cui il gruppo è arrivato allo striscione conclusivo con lo stesso tempo. Il campione francese festeggia nella città dei Sassi con un’accelerazione spaventosa negli ultimi 350 metri e arriva da solo, con gli avversari a debita distanza: più che una volata, quasi una vittoria per distacco, un colpo di cannone che ha finito per confinare i rivali ai lati della strada mentre il transalpino prendeva in un colpo solo, maestosamente, il centro della scena, il secondo successo in questo Giro d’Italia e la maglia ciclamino.
Demare vince senza stressare i compagni di squadra, sta comodo nella pancia del gruppo mentre gli altri – citofonare Sagan – sfiancano i sodali per rimanere con un pugno di mosche in mano (ottavo posto per l’ex campione del mondo). La Groupama, sorniona, si fa strada col suo trenino solamente quando i battiti cardiaci del plotone iniziano ad aumentare, ed è quasi sempre il momento migliore per far sì che il nativo di Beauvais sprigioni la potenza di cui è capace.
I primi protagonisti di giornata sono, come da tradizione, i fuggitivi. Ne contiamo quattro dopo pochissimi chilometri dall’avvio, e sono subito quelli giusti: Bais (Androni Giocattoli-Sidermec), Zana (Bardiani CSF-Faizanè), Frapporti (Vini Zabù Brado KTM) e Whelan (EF Pro Cycling). Il gruppo lascia fare con spensieratezza, il distacco arriva a lambire i 10 minuti, poi la Bora-Hansgrohe prende le redini della faccenda e il gap si assottiglia col passare dei chilometri. La tensione nel drappello dei quattro battistrada è a tratti evidente, Frapporti prova la sparata solitaria a 32 chilometri dal traguardo ma non riesce, miglior sorte ha invece Whelan, che saluta i tre compagni di giornata e resta davanti fino ai 14 chilometri dallo striscione finale, con una tenacia che merita sicuramente gli applausi.
Per la settima volta, il Giro d’Italia ha nella città dei Sassi il traguardo di tappa: la prima, nel 1976, vide il successo del belga De Muynck. Fu anche sede di un finale di frazione nel Giro 1998 vinto da Marco Pantani, anche se a Matera era ancora il “computer” svizzero Zulle a vestire la rosa, mentre ad alzare le braccia al cielo al traguardo fu uno scatenato Mario Cipollini, trionfatore anche due anni più tardi. Arrivi sempre adatti alle ruote veloci, come dimostrano i successi di Baldato (2003) e Degenkolb (2013). Stavolta, nel tragitto, c’è uno strappo che agita i velocisti tradizionali: Viviani è fuori dal gruppo che conta già prima delle sfuriate finali, Gaviria sa di non avere chance e la carta teoricamente buona della UAE è Diego Ulissi.
Il grande lavoro della Bora durante la fase centrale di una tappa che ha registrato anche un “tamponamento” McNulty-Almeida, senza conseguenze per la maglia rosa, non viene nobilitato nel momento clou. Nonostante i picchi al 10% di pendenza non ci sono attacchi sulla salitella finale, posta a poco meno di 3 chilometri dall’arrivo, ed è ancora un compagno di squadra di Sagan, Fabbro, a picchiare sui pedali a circa 1800 metri dal traguardo. L’ultimo chilometro si anima grazie a una sparata inattesa, nonché difficile da inquadrare dal punto di vista tattico, di Vincenzo Nibali: forse un semplice segnale agli uomini di classifica, la gamba dello Squalo pare quella giusta. Il gruppo ormai procede praticamente in fila indiana tra scatti, curve e strettoie improvvise, l’Astana prova a far saltare il banco con Felline, che sfrutta addirittura il lavoro di Fuglsang, ormai capitano unico dopo gli addii prematuri di Lopez e Vlasov. Alla sua ruota, però, spunta Demare, che aziona il turbo e spazza via gli avversari. Ma quella di Matera non è stata una volata normale.
Castrovillari-Matera (188 chilometri), ordine d’arrivo
1. Arnaud Démare (Groupama-FDJ) 04:54:38
2. Michael Matthews (Team Sunweb) s.t.
3. Fabio Felline (Astana Pro Team) s.t.
4. Sebastian Molano (UAE Team Emirates) s.t.
5. Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) s.t.
6. Andrea Vendrame (AG2R La Mondiale) s.t.
7. Mikkel Honore (Deceuninck-Quick Step) s.t.
8. Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) s.t.
9. Enrico Battaglin (Bahrain-McLaren) s.t.
10. Jhonnatan Narvaez (Ineos Grenadiers) s.t.
Classifica generale
1. Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) in 22h01’01”
2. Pello Bilbao (Bahrain-McLaren) a 00’43”
3. Wilco Kelderman (Team Sunweb) a 00’48”
4. Harm Vanhoucke (Lotto Soudal) a 00’59”
5. Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) a 01’01”
6. Domenico Pozzovivo (Ntt Pro Cycling)) a 01’05”
7. Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) a 01’19”
8. Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) a 01’21”
9. Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe) a 01’26”
10. Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) a 01’32”
Fonte www.repubblica.it