IMOLA – Ormai è quasi una consuetudine. Il mondiale di ciclismo femminile si risolve con una cavalcata delle olandesi. Lo scorso anno Annemiek van vleuten aveva dato alla sua azione solitaria connotati da ciclismo d’altri tempi. Anna van der Breggen si adegua, recitando alla perfezione il copione da dominatrice. Nel penultimo dei cinque giri del circuito di Imola, quando mancano 41 km all’arrivo, sul punto più duro della seconda salita (Gallisterna, punte del 15%), strazia il plotone con una accelerazione micidiale. Fa subito il vuoto, poche centinaia di metri ed appare immediatamente evidente che il gradino più alto del podio è già assegnato. Un trionfo, che bissa quello già ottenuto a cronometro ed arricchisce una bacheca ricca in questa stagione anche del titolo europeo. Statisticamente, impresa nell’impresa: è la seconda donna a vincere prova in linea ed a cronometro nello stesso anno. Prima di lei ci era riuscita un monumento del ciclismo femminile, la francese Jeannie Longo. “E’ stata una gara molta dura, difficile fare la differenza, non pensavo di fare il bis il tracciato era differente rispetto a quello di Innsbruck (la’tra sua vittoria iridata, ndr). Non me l’aspettavo. Sono molto felice, è incredibile. Un’ottima stagione”, commenta l’olandese.
Domina l’Olanda, squadra di straordinario talento. Tante dive che, contrariamente a previsioni maliziose ma non prive di fondamento, non si sono fatte guerra. L’Italia, pur non a quel livello, era l’avversaria più accreditata per contrastare le olandesi. E a conti fatti le azzurre hanno fatto bene. Ragusa e Cavalli sono state perfette nel loro ruolo di luogotenenti. La capitana era Elisa Longo Borghini, che ha risposto con una medaglia di bronzo. Poteva andar meglio, ma le sono mancati due dettagli. Il primo, il più importante: non essere riuscita a tenere sull l’attacco di van der Breggen. Il secondo, il guizzo nella volata a due per il posto d’onore: partiva nettamente battuta con van Vleuten, se la gioca oltre le previsioni perdendo di un soffio. Forse un po’ di malizia in più non guastava, ma ci sono grossi miglioramenti rispetto al solito. “A marzo eravamo visti come untori, ora siamo un modello. Noi italiani non molliamo mai e io sono un’italiana orgogliosa di esserlo. Che emozione conquistare una medaglia in questo Mondiale ‘in casa’, organizzato alla grande in soli 15 giorni. Sentir urlare il mio nome dai tanti tifosi presenti, calorosi e rispettosi, mi ha spinto a dare il massimo. Ieri sera con le mie compagne ci eravamo dette di non tagliare il traguardo con rimpianti e così è stato: più di così oggi non potevamo ottenere”.
Brava Elisa dunque, ma onore comunque alla Van Vleuten, in gara nonostante la frattura del polso al recentissimo Giro d’Italia. Il quarto posto di Mariane Vos completa un quadro a intense tinte orange. “Chiaramente non ho recuperato al 100% dall’infortunio al Giro Rosa, ma ho potuto correre e lottare con le migliori quindi sono felice -spiega van Vleuten-. Mi sento super fortunata ad essere stata qui oggi in gara, così pochi giorni dopo la frattura del polso. Grazie a chi mi ha sostenuta e mi ha permesso di essere qui, applausi a tutta la nostra Nazionale e complimenti ad Anna: davvero una bella giornata per noi olandesi”.
ORDINE D’ARRIVO
1 Anna van der Breggen (Netherlands) 4:09:57
2 Annemiek van Vleuten (Netherlands) 0:01:20
3 Elisa Longo Borghini (Italy)
4 Marianne Vos (Netherlands) 0:02:01
5 Liane Lippert (Germany)
6 Lizzie Deignan (Great Britain)
7 Kasia Niewiadoma (Poland)
8 Cecilie Uttrup Ludwig (Denmark) 0:02:41
9 Lisa Brennauer (Germany) 0:03:08
10 Marlen Reusser (Switzerland)
Fonte www.repubblica.it