Il Tour inizia a mostrare la sua cattiveria. Vero, la prima sui Pirenei lascia in maglia gialla un ottimo Adam Yates e i distacchi tra i primi restano sostanzialmente lillipuziani. Ma verdetti e sensazioni non mancano. Roglic fa parte delle seconde: è quello che sembra avere la forma migliore. Ormai il capitano della Jumbo indiscusso è lui, Dumoulin non ne ha più di tanto e farà il gregario. Tra i colombiani, Nairo Quintana (pur con qualche timidezza di troppo) sembra tornato ai livelli di qualche stagione fa. Bernal invece, pur non perdendo nulla, continua a soffrire sulle accelerazioni. Molto bene Pogacar, vittima del vento nel giorno precedente, che mostra la rabbia del riscatto e guadagna una manciata di secondi: “E’ stata una buona giornata per me – spiega il giovane scalatore sloveno – nel tratto in discesa ho recuperato 40″ andando più veloce che potevo”.
I verdetti in larga parte riguardano i francesi. Sul Port de Balés, seconda ascesa di giornata, va in scena l’ennesimo calvario di Thibaut Pinot. Vederlo destreggiarsi nel vento, senza goffagini, nella tappa precedente, aveva indotto in errore. Invece la smorfia della resa, sofferta e fragile, è di quelle già viste tante volte nei grandi giri. Sul Peyresourde, terza ascesa prima della picchiata verso il traguardo, alza bandiera bianca Julian Alaphilippe: scatta, ma è l’attacco alla baionetta contro chi ha bombe e mitragliette… Anche lui fuori dai giochi.
Narrata finora, la giornata sembra infausta per i padroni di casa (a proposito, anche sul fronte italiano sono dolori. Si sono ritirati Rosa e Nizzolo). Ci sono però un paio di salvatori della patria. Il primo è il vincitore di tappa, di gran lunga il più bravo dei fuggitivi di giornata. Nans Peters: è di Grenoble, tanto che tra i suoi alias c’è il ‘Guerriero delle Alpi’. Intanto si prende i Pirenei, facendosi spazio nella schiera di quelli che vincono poco ma bene: è la seconda vittoria in carriera, la prima nello scorso Giro d’Italia, nella tappa di Anterselva.
Peters vince anche perché Ilnur Zakarin, il più pericoloso tra i compagni di fuga, è assalito dai tormenti quando la strada scende. Le picchiate dalle cime pirenaiche sono poco raccomandabili, e lui al Giro d’Italia quasi si ammazzò scendendo dal Colle dell’Agnello. Stavolta in 5/6 curva dà la sinistra sensazione di un replay, se la cava ma alla fine la tappa gli scivola di mano.
Gli altri salvatori francesi sono due intellettuali: Guillaume Martin e Romain Bardet. Quest’ultimo sembrava sparito dal radar dopo tante delusioni, ci rientra guizzo finale (un paio di secondo presi a Yates) che fa ben sperare. Per chiudere, dai verdetti torniamo alle sensazioni. Domenica altra tappa ‘seria’, con il Col de Marie Blanque nel finale. Potrebbe essere il momento giusto per dare un primo volto al cattivo del Tour.
ORDINE D’ARRIVO
1. Nans Peters (Fra, AG2R-La Mondiale) in 4h02’12”
2. Tom Skujins (Lat, Trek-Segafredo) a 47″
3. Carlos Verona (Esp, Movistar) s.t.
4. Ilnur Zakarin (Rus) a 1’09”
5. Neilson Powless (Usa) a 1’41”
6. Ben Hermans (Bel) a 3’42”
7. Quentin Pacher (Fra) s.t.
8. Soren Kragh Andersen (Den) a 4’04”
9. Tadej Pogacar (Slo) a 6’00”
10. Romain Bardet (Fra) a 6’38”
11. Miguel Angel Lopez (Col) a 6’40”
12. Adam Yates (Gbr) s.t.
13. Egan Bernal (Col) s.t.
16. Primoz Roglic (Slo) s.t.
17. Nairo Quintana (Col) s.t.
30. Tom Dumoulin (Ned) a 8’47”
38. Julian Alaphilippe (Fra) a 18’07”
45. Fabio Aru (Ita) a 19’44”
64. Thibaut Pinot (Fra) a 25’23”
CLASSIFICA GENERALE
1. Adam Yates (Gbr, Mitchelton-Scott) in 34h44’52”
2. Primoz Roglic (Slo, Jumbo-Visma) a 3″
3. Guillaume Martin (Fra, Cofidis) a 9″
4. Romain Bardet (Fra) a 11″
5. Egan Bernal (Col) a 13″
6. Nairo Quintana (Col) s.t.
7. Miguel Angel Lopez (Col) s.t.
8. Rigoberto Uran (Col) s.t.
9. Tadej Pogacar (Slo) a 48″
10. Enric Mas (Esp) a 1’00”
15. Tom Dumoulin (Ned) a 2’20”
17. Richard Carapaz (Ecu) a 2’40”
26. Julian Alaphilippe (Fra) a 11’42”
29. Fabio Aru (Ita) a 18’10”
30. Thibaut Pinot (Fra) a 18’56”
Fonte www.repubblica.it