MILANO – Qualcuno la snobba, la Coppa Italia, e non si capisce perché: pur sempre di trofeo si parla, di un titolo che magari non ti riempie di soldi ma che aiuta a svoltare una stagione dal verso giusto. Altri ci credono, altri ancora devono crederci e tirano fuori motivazioni extra. Se poi c’è un derby, beh allora il discorso cambia: impossibile prenderla sotto gamba quando San Siro illumina la notte di Inter e Milan, di nuovo contro, anche se si tratta soltanto (si fa per dire) di un quarto di finale di Coppa Italia. Uno che ha le carte in regola per diventare l’idolo del popolo rossonero è Mario Mandzukic, un uomo con il temperamento da derby, capace di esaltarsi quando il gioco si fa duro, da duro che più non si può. Nel suo caso non ha quasi senso parlare di emozioni, perché in apparenza sembra una statua, imperturbabile, però è capace di suscitare sentimenti forti tra la sua gente: basta chiedere ai tifosi delle squadre di cui ha onorato la maglia nel corso degli anni, difficile trovare qualcuno di idea contraria. Parole poche, ma sui fatti nessun dubbio: il croato arriva al momento giusto nella partita giusta, dopo aver riassaggiato il prato di San Siro sabato, nella batosta incassata per mano dell’Atalanta, non proprio il modo migliore per debuttare. Ma domani la storia sarà un po’ diversa e Super Mario, ovviamente alla prima stracittadina milanese in carriera, si candida addirittura per un posto da titolare, stuzzicando la voglia di Stefano Pioli di lanciarlo dall’inizio in una partita così importante.
Non si tratta invece di un debutto per Alexis Sanchez, che il Milan l’ha già affrontato con la maglia dell’Inter e ha anche vinto, come a febbraio 2020 nel 4-2 ai rossoneri nel quale aveva pure sfornato un assist. Ma l’importanza dell’occasione, per il cileno, non è inferiore perché Antonio Conte cerca certezze in attacco che non siano Lukaku e Lautaro, comunque appannati e a secco dal 3 gennaio almeno in campionato (il belga aveva segnato in Coppa Italia nel turno precedente con la Fiorentina). Per Sanchez dunque il derby è l’ennesima opportunità di dimostrare di poter garantire affidabilità in un reparto che, a meno di repentini cambi di scenario, non verrà toccato durante il mercato di gennaio: all’ex Niño Maravilla di certo non manca il talento, quanto piuttosto la continuità, tra un acciacco e l’altro.
Fonte tuttosport.com