TORINO – Nessun rispetto per un mito assoluto. Ebbene sì, ora possiamo dirlo: l’avventura messicana di Dani Alves, stella brasiliana del calcio che in carriera ha vinto tutto o quasi, si sta rivelando un flop totale. L’ex, tra le altre, di Barça e Juventus, gioca nei Pumas, ma il club di Città del Messico, allenato dall’argentino Andrés Lillini, sta attraversando un momento decisamente poco felice, per usare un eufemismo: domenica hanno perso 5-1 contro il Santos Laguna in un match valido per la 10ª giornata della Liga MX. E proprio in quel match La Rebel, la parte più carta del tifo oroblù, ha subissato di fischi l’esterno bahiano, quello che fino a poche ore prima era il fiore all’occhiello della campagna di rafforzamento effettuata dal club. Una pioggia di fischi e insulti che è durata, ininterrottamente, per tutta la gara.
FORMA PRECARIA Da quando è arrivato in Messico il brasiliano non è ancora riuscito a gustarsi una vittoria, anzi è stato direttamente responsabile con errori marchiani come quelli contro il Barcellona nel Trofeo Gamper, terminato 6-0 per i blaugrana, o come quello nel 3-0 nel derby contro l’América di Capital Federal. Il ricordo di un terzino immarcabile ogni volta che si spingeva in avanti è oramai lontanissimo. Logico e comprensibile, dunque, che la tifoseria esprima il proprio dissenso. Dani Alves ha preferito aspettare qualche giorno per rispondere alla contestazione, poi s’è sfogato sui social: ripostando un articolo che raccontava della contestazione ha aggiunto il commento «Se l’amore finisce è perché non era amore», il tutto condito da emoticon di faccine che piangono dalle risate. In 50 mila hanno appoggiato il brasiliano con un like, forse anche per dargli la carica giusta in vista della sfida di questa notte quando i Pumas si recheranno a Guadalajara per affrontare i Chivas. Dalla parte di Dani Alves s’è schierato anche il tecnico Lillini: «I fischi non mi sembrano normali o appropriati. I nostri giocatori non lesinano l’impegno, lasciano in campo ogni energia. Non stiamo vivendo un buon periodo, ma stiamo lavorando duramente per superarlo. Chiedo ai tifosi di essere pazienti e sereni e di non accendere nessuna miccia che potrebbe far deflagrare la violenza. Il calcio è uno sport, è un gioco. I risultati ci danno tristezza, proveremo a invertire la marcia prestissimo».
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