Vincerà la tattica o lo spettacolo?
Il mondiale prosegue e il giorno della finalissima, in programma a Mosca domenica 15 luglio, è sempre più vicino. Quello a cui stiamo assistendo è senza dubbio un torneo che, nonostante l’assenza dell’Italia, sta appassionando tutti gli amanti del calcio grazie alla sua imprevedibilità. Nelle giornate di venerdì e sabato, infatti, inizieranno i quarti e vedremo chi tra le otto squadre ancora rimaste continuerà il cammino mondiale. Si comincia con la prima partita che sarà tra Uruguay e Francia. Le due nazionali si sono affrontate altre due volte in un campionato mondiale ed entrambe le sfide, giocate nella fase a gironi, si conclusero a reti bianche, la più recente al mondiale in Sudafrica dove i sudamericani arrivarono fino alle seminale persa poi contro i Paesi Bassi mentre i transalpini, allenati allora da Raymond Domenech, uscirono subito, finendo la fase a gironi con un solo e misero punto. Sono però passati otto anni e le cose sono cambiate per quella Francia, completamente nuova e rifondata, a differenza dell’Uruguay che in panchina ha sempre il maestro Oscar Tabarez, alla guida della Celeste dal 2006, ed è ancora trascinata dai gol della coppia Suarez-Cavani, dal portiere Fernando Muslera detto “El nene” e da sua eccellenza Godin, tutti nel giro della nazionale da quasi dieci anni. La squadra di Deschamps agli ottavi ha annientato l’Argentina segnando ben quattro reti e dando inoltre dimostrazione di essere squadra e di non arrendersi, ribaltando l’1-2 d’inizio secondo tempo a favore di Messi e compagni, ma anche la squadra di capitan Godin ha dimostrato di non essere facile da battere, prima vincendo tutte le tre partite del girone, senza incassare gol, e poi superando anche il Portogallo. La prima ha buttato fuori dal Mondiale Messi, la seconda Ronaldo, le due stelle del calcio contemporaneo, due squadre che perciò non hanno paura di niente e nessuno. Adesso una di loro è di troppo. La sfida vede la Francia più avvantaggiata, data la quasi sicura assenza del Matador Cavani, vero e proprio trascinatore contro il Portogallo, e la definitiva esplosione del diciannovenne Mbappé ma occhio a sottovalutare l’Uruguay, chi l’ha fatto, nella storia del calcio, ha pagato spesso un conto salatissimo (vedi finale contro il Brasile del 1950). Gli uruguagi, con la loro difesa attenta e cattiva, non hanno certamente voglia di fermarsi.
Sempre nella giornata di venerdì è in programma il quarto tra Brasile e Belgio, due nazionali che amano attaccare ed hanno nel reparto offensivo la loro arma migliore. Sarà subito curioso vedere chi prenderà in mano il pallino del gioco in questa sfida che è stata giocata solo in un’altra occasione, agli ottavi della Coppa del Mondo del 2002 dove i brasiliani vinsero per due reti a zero grazie a Rivaldo prima e Ronaldo poi. Si trattava, però, di un Brasile fortissimo e di un Belgio sicuramente meno forte di quello attuale.
Il Brasile arriva ai quarti di finale per la settima volta di fila, l’ultima eliminazione ad un turno precedente risale ad Italia 90′, quando, grazie a una rete di Caniggia, l’Argentina fermò il cammino dei suoi rivali storici allo stadio delle Alpi di Torino. I diavoli rossi arrivano, invece, di nuovo ai quarti dopo l’ultima edizione in Brasile, dove furono eliminati per mano dell’Argentina. Sulla strada che conduce il Belgio alla gloria, è presente ancora una volta un’altra sudamericana, così come nel 1986, quando il Maradona più forte di sempre buttò fuori…. in semifinale con un’indimenticabile doppietta.
Il Belgio arriva alla partita contro il Brasile con il miglior attacco del torneo, ben 12 gol in quattro gare, con quattro vittorie su quattro e dopo una pazza partita contro il Giappone che solo nei minuti finali è riuscita a recuperare. Se la squadra allenata dal bravo spagnolo Roberto Martinez (col Giappone ha azzeccato tutti i cambi) è in formissima, gli uomini allenati da Tite lo sono altrettanto. I brasiliani, per ora, non hanno mai perso e sono stati fermati solo alla prima partita dei gironi contro la Svizzera sull’1-1. Tite si affida ancora una volta alla sua stella Neymar che, nonostante le tante polemiche per il suo modo di reagire ai falli degli avversari, contro il Messico ha firmato il gol importantissimo del vantaggio verdeoro, salendo a due reti totali in questo mondiale e consentendo alla sua squadra l’accesso ai quarti. Il Brasile in questo Mondiale ha dimostrato di non essere solo attacco ma di avere anche una difesa solida (un solo gol subito), guidata dal romanista Allison e da un ritrovato Thiago Silva. Venerdì sera, però, si troverà davanti una squadra che in attacco metterebbe paura a chiunque con i vari Hazard Lukaku e Mertens e Kevin De Bruyne. La stella del City sembra sempre sul punto di esplodere definitivamente, queste ultime partite dei mondiali potrebbero consacrarlo tra i più forti dell’ultimo decennio.
La squadra di Tite è comunque favorita, il tecnico Martinez è quindi avvisato, anche perché, davanti a Courtois, che si gioca la palma di miglior portiere del mondo con Alisson, ci vorrà più attenzione in difesa perché il Brasile non è certo il Giappone.
I quarti dell’altra parte del tabellone, Svezia-Inghilterra e Russia-Croazia, si giocheranno invece sabato. S‘inizierò con la partita della Samara Arena che darà la possibilità di giocarsi una semifinale mondiale, dopo anni luce, ad una tra Svezia e Inghilterra, i nordici infatti nel 1994 giocarono la loro ultima semifinale di un mondiale, ma in quell’occasione furono battuti dal Brasile con un gol di Romario mentre per gli inglesi l’ultima semifinale in una Coppa del Mondo è datata 4 luglio 1990, in quell’occasione furono eliminati dalla Germania dell’Ovest ai calci di rigore. Calci di rigore che, fino alla partita contro la Colombia, per l’Inghilterra erano sempre stati una maledizione, in quattordici occasioni avevano vinto solo due volte prima della partita di martedì sera. Sfatato questo tabù, i britannici vogliono battere la Svezia, in un match che li vede favoriti, ma anche se Kane e compagni possono vantare di aver segnato ben nove gol adesso per loro sarà più complicato davanti al muro svedese che in quattro gare ha subito gol solo nella partita della fase a gironi contro i campioni in carica della Germania. La Svezia non è una squadra da sottovalutare, dal momento che ha collezionato, dalle qualificazioni ai mondiali ad ora degli scalpi di vittime illustri: prima l’Olanda e poi, come purtroppo sappiamo bene, l’Italia. A queste nomi, va aggiunta la Germania, eliminata nella fase a gironi. In molti non riconoscono al tecnico svedese Andersson i giusti meriti. Jan Andersson in questi due anni ha svolto un grande lavoro, creando una perfetta macchina difensiva capitanata dall’ex conoscenza italiana Granqvist. Questa volta però c’è da fermare Harry Kane, che viene da una stagione incredibile con 41 gol all’attivo con la maglia del Tottenham e 6 in tre partite in questo Mondiale. Sfida che perciò si prevede interessante con la squadra allenata da Southgate che proverà a fare la partita mentre la Svezia risponderà con qualche contropiede. Ai mondiali questa partita è già stata giocata per ben due volte ed è sempre finita in parità, 1-1 nel 2002 e 2-2 quattro anni dopo ai mondiali in Germania ma sabato pomeriggio nessuna delle due squadre potrà uscire con un punto per testa perché in palio c’è molto di più, quella semifinale mondiale che a Svezia e Inghilterra tanto manca, da troppo tempo e che è lì vicina.
L’ultima partita dei quarti di finale vedrà invece contro Russia e Croazia, e sarà la partita più importante della storia della nazionale russa che, per la prima volta nella sua storia avrà la possibilità di raggiungere una semifinale mondiale da quando è sotto il nome di Russia. Infatti, nella Coppa del Mondo del 1966 l’allora Urss arrivò a giocarsi la semifinale contro la Germania dell’Ovest perdendo poi per 2-1 con reti di Haller e Beckenbauer per i tedeschi e di Porkujan per gli sconfitti. Ma quella che si presenta davanti ai giocatori di Cherchesov è un’occasione troppo grande per non essere sfruttata, per di più giocano in casa, a Sochi, e saranno spinti da oltre quarantamila tifosi. Sabato sera però i croati avranno intenzioni diverse e proveranno in tutti i modi a rovinare la festa russa. Anche loro si giocano un pezzo di storia, possono tornare tra le prime quattro del mondo dopo vent’anni, quando furono eliminati dalla Francia padrone di casa. In Croazia quella sconfitta non è ancora stata del tutto digerita per il modo in cui arrivò, con rimonta dei transalpini da 0-1 a 2-1, e per aver visto fumare via in quel modo le possibilità di vittoria di una squadra davvero piena di talento, da Boban a Suker passando per Prosinecki. Talento che però non manca nemmeno a questa Croazia che sarà sicuramente ricordata tra qualche anno come una nazionale dal centrocampo stellare, con Modric e Rakitic su tutti che però vorrebbero essere ricordati anche per aver vinto qualcosa con la maglia dei Vatreni. Questa potrebbe essere la loro ultima occasione.