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F1, Gp Toscana: Hamilton vince la gara con tre partenze. Ferrari indietro: Leclerc 8°, Vettel 10°

SCARPERIA – Tre incidenti, due bandiere rosse, altrettante ripartenze dalla griglia, 8 ritiri. Il gp del Mugello esordisce in F1 in un gran rumore di lamiere: nei brutti autoscontri, per fortuna nessuno con gravi conseguenze, la millesima gara della Ferrari sul circuito di proprietà la vince, senza neanche un graffio, la Mercedes di Lewis Hamilton. Per lui sesto successo dell’anno e 90° in carriera: è ormai a -1 dal record di Michael Schumacher. Solo il compagno di squadra, Vallteri Bottas, che era riuscito a sorpassarlo in partenza, gli sta dietro chiudendo 2° (“Sono deluso, devo migliorare”). L’unica vera novità della gara più pazza dell’anno e una delle più tribolate della storia è Alexander Albon, 24 anni, thailandese di crescita britannica, che chiude 3° per il suo primo podio in carriera: “Grazie per essermi stati vicino. E’ stato molto bello, un lavoro durissimo per arrivare fino a qui. Sono molto contento, posso finalmente respirare. E’ una bella sensazione”.

Non lo è quella del suo compagno di squadra, Max Verstappen, che ha problemi col motore già nel giro di ricognizione e poi quasi si pianta in partenza, ritrovandosi in curva 1 al centro del primo incidente che provoca la prima safety car e il suo ritiro oltre che quello di Pierre Gasly, vincitore a Monza su Alpha Tauri: “Forse avevo lo stesso problema di Monza. Poi sono partito bene, ero dietro a Hamilton ma non riuscivo ad accelerare. L’incidente? Non so cosa sia successo, capita, ma quasi sicuramente mi sarei comunque ritirato”.

Il secondo incidente al 6° giro, alla ripartenza dietro la safety, mentre Bottas è leader: si scontrano la Haas di Magnussen, la McLaren di Sainz e l’Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi. Bandiera rossa e ripartenza della griglia. La terza sospensione con il botto violentissimo della Racing Point di Lance Stroll contro le barriere dopo l’Arrabbiata.
 

Più che arrabbiate, le Ferrari sono disilluse. Charles Leclerc, dopo il 5° posto in qualifica, nonostante una partenza lampo che gli ha permesso di scalare due piazze, chiude ottavo, senza avere possibilità di difendersi dai molti sorpassi. Sebastian Vettel, arreso già in qualifica, è 10°. Davanti al pubblico (poco) tornato sugli spalti, alla dirigenza al completo, all’inno di Mameli cantato da Andrea Bocelli, al giro pre gara di Mick Schumacher con la F2005 di papà Michael.
Il monegasco: “E’ stata una delle gare più difficili, specie mentalmente, perché dopo aver fatto una buona partenza, non avevo il passo. Ho fatto fatica con il bilanciamento della macchina, strano perché in qualifica andava bene. Invece ho sofferto come a Monza. Dobbiamo capire cosa non va e cosa fare, perché così è davvero difficile. Sono contento del giro ieri, ma la qualifica non dà punti. Rimango motivato, non vedo l’ora di rientrare in macchina in Russia. Rimaniamo concentrati e lavoriamo”. 

Il team principal, Mattia Binotto, gli dà ragione: “Ha ragione Leclerc, bisogna fare qualcosa, siamo delusi perché oggi non avevamo chiaramente il passo gara. Perdiamo ritmo dopo pochi giri e il risultato è la conseguenza. Non c’è una spiegazione, c’è un degrado evidente delle gomme che è una delle difficoltà del nostro progetto. Non è scontato e non è facile uscirne, qualche piccola novità la vedremo in Russia, ma non farà la differenza. Serve più tempo per riposizionarci, stiamo lavorando sodo anche in galleria del vento e al simulatore per correggere il progetto di base per l’anno prossimo. I piloti? Hanno fatto del loro meglio in queste  difficoltà”.
Che non ha nascosto neanche il presidente Elkann: “Ci vuole tempo, abbiamo davanti una stagione difficile, lo sarà anche l’anno prossimo, niente illusioni. Abbiamo la possibilità di ripartire nel 2022 con delle basi nuove. E’ un momento doloroso, che ci fa soffrire. Vedere la Ferrari combattere per essere sesta o quarta è una realtà molto difficile, ma è l’unico modo con il quale si riesce ad andar oltre. Ci sono tante ragioni per cui siamo qui, visti i cambi che sono stati fatti, ma la Ferrari non usa scuse. La nostra realtà è quella di oggi e solo prendendone coscienza come stiamo facendo abbiamo la possibilità di progredire”.

Mentre Hamilton progredisce verso il 7° Mondiale, portando alta la bandiera della lotta contro il razzismo: anche sul podio indossa una maglietta con su scritto “arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”, 24enne afroamericana uccisa a marzo scorso a Louisville durante una perquisizione. “Non ricordo tutte le fasi della gara, è come tutto annebbiato Come fare tre gare in un giorno. E’ stata incredibilmente dura oggi. Le partenze sono state difficili ma questa pista è fenomenale. Ho faticato a tenere dietro Valtteri e in tutte queste ripartenze ho dovuto tenere alta la concentrazione.  Ma io adoro gare come queste”.

Fonte www.repubblica.it

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