Lewis Hamilton come Michael Schumacher: 91 successi. Il sei volte campione del mondo eguaglia la leggenda della F1 e lo fa in Germania, sul Nurburgring, dove il tedesco è stato anche il più vincente (5 vittorie). Il britannico con la sua Mercedes riscrive la storia davanti agli occhi del figlio del Kaiser, Mick, 21 anni, che segue la gara dai box dell’Alfa Romeo con la quale avrebbe dovuto esordire al volante nelle prove libere di venerdì, poi annullate per pioggia e nebbia, e poi gli va a consegnare il casco del padre dicendo: “Congratulazioni, è un grande traguardo”.
Lewis se lo porta sul podio il casco di Schumacher. Era solo una questione di tempo da quando nel 2007 ha colto la sua prima vittoria in Canada (con McLaren). E Hamilton ha colto l’attimo perfetto: dopo aver mancato la pole per poco trovandosi dietro al compagno di squadra, Valtteri Bottas, si riscatta in gara attaccando subito il finlandese, per poi passarlo al momento opportuno, infine approfittando di un errore del suo scudiero che sarà poi costretto al ritiro per un problema all’ibrido del motore (nuovo). “Ho fatto una bella partenza, ho affiancato Valtteri, ho avuto un po’ di sottosterzo, ho tenuto duro, ho cercato di gestire le gomme per qualche giro prima di attaccare, mentre Max andava molto veloce. Sono al settimo cielo. Emozionato nel ricevere il casco di Michael, non so cosa dire, sono cresciuto idolatrando Michael, ho giocato a “Michael” nei videogame, ho guardando il suo dominio e mai avrei immaginato che mi sarei avvicinato ai suoi record e me ne sono reso conto solo entrando nella pita lane. E’ un grande onore”.
Nella foresta gelida dell’Eifel, 9 gradi nell’aria e 18 sull’asfalto, la gara in sé, al netto del ritiro a sorpresa di Bottas che mette dubbi sull’affidabilità dei motori Mercedes (peraltro nuovi per entrambi i piloti) e una safety car a 15 giri dal termine che non scompiglia più di tanto la griglia, non offre grandi emozioni. Sul podio, 2°, c’è Max Verstappen con la sua Red Bull che fa anche il giro veloce: “Buona gara, ho cercato di seguire Lewis e una volta che Valtteri è uscito sono rimasto attaccato, ma Lewis era tropo veloce. La pista era molta fredda e le gomme diventano fredde una volta uscite dai box. Siamo secondi ed è il posto che ci meritiamo oggi”.
E’ il terzo posto che fa stappare sorrisi, con Daniel Ricciardo e la Renault 3°, sul podio non saliva dal successo a Monaco nel 2018: l’australiano ora costringerà il team principal Cyril Abiteboul a farsi un tatuaggio: “E’ passato parecchio tempo dal mio ultimo podio, mi sembra che sia la mia prima volta sul podio, sono felice, ora vedremo cosa farò fare a Cyril, magari un tatuaggio che riguardi me e la Germania”.
La Ferrari, dopo l’ottimo 4° posto in qualifica di Charles Leclerc, in gara si rivela la Ferrari di questa stagione: lenta. Per fortuna la safety car nel finale ha risparmiato loro il doppiaggio. Il monegasco chiude 7°: “Abbiamo visto spesso da inizio anno in qualifica che con poca benzina riusciamo a estrarre il massimo, ma poi in gara è un disastro, specie con le soft che si sono rovinate subito. Non le ho volute mettere alla fine vista la fatica che ho fatto all’inizio. Questo è quello che potevamo fare oggi”. Sebastian Vettel, 11° al via, è 11° anche sotto il traguardo dopo una gara dove si è anche girato mentre era in lotta con l’Alfa di Giovinazzi: “La partenza non è stata male, poi ci siamo presi troppi rischi, è stato difficile rimontare. Con la safety car c’è stata la possibilità di andare a punti ma non ce l’ho fatta. Il tentativo di sorpasso a Giovinazzi? Guadagnavo solo nell’ultima parte del rettilineo, quando mi stavo avvicinando ho perso la macchina. Gli aggiornamenti hanno aiutato? Non credo sia stato quanto ci aspettassimo”.
Fonte www.repubblica.it