YANN COATSALIOU / AFP
Fabio Fognini
Fabio Fognini ha vinto il torneo di Montecarlo, Atp 1000, uno dei dieci tornei più importanti del mondo dopo i 4 Slam, battendo in finale il serbo Lajovic col punteggio di 63/64.
Con la vittoria di oggi, Fabio Fognini entra di diritto nella storia del tennis come il primo italiano vincitore di un Masters 1000. Il campione ligure balza inoltre al dodicesimo posto dello ‘score’ internazionale. L’ultimo italiano vittorioso sulla terra rossa monegasca, quando il torneo non era ancora Master 1000, fu Nicola Pietrangeli nel 1968, dopo averlo vinto anche nel 1961 e nel 1967. L’ultimo finalista del torneo era stato l’allenatore di Fognini, Corrado Barazzutti, nel 1977. Recordman del torneo resta Rafa Nadal, sconfitto ieri in semifinale proprio da Fognini, che ha conquistato il torneo 11 volte (8 consecutive) tra il 2005 e il 2018.
La dedica alla madre e l’elogio dell’avversario
“Sono nato qua vicino – dice Fognini durante la premiazione – Vincere questo torneo è qualcosa di straordinario che non riesco a credere”. Parole di elogio poi per il ‘rivale’ Lajovic: “So che la prima finale è sempre dura ma hai un grande team. Ben presto toccherà a te”. Poi i ringraziamenti, “innanzitutto al mio team. Quest’anno abbiamo iniziato abbastanza male ma ora abbiamo vinto. Grazie anche a Flavia (Pennetta) che mi supporta e mi sopporta. Sono molto contento”. Infine la “dedica speciale a mia mamma che domani compie gli anni. Le dedico questo torneo. Ci vediamo il prossimo anno”.
Con Fognini si è quindi congratulato Lajovic: “congratulazioni a te e al tuo team. Spero che avremo un’altra finale e potrò prendermi la rivincita. Grazie a tutto il mio team, i genitori, la mia ragazza, gli allenatori, gli amici, tutti quelli coinvolti nella mia carriera, Spero che un giorno otterremo anche noi una vittoria. Grazie al pubblico per avermi sostenuto e appuntamento all’anno prossimo”.
“Ora a caldo – ha aggiunto Fognini intervistato da Sky – è difficile esprimere quello che sento, che ho sentito in tutta questa settimana”. E, commentando la prestazione, non brillantissima di oggi, ha spiegato: “Le finali vanno vinte non interessa come. Dopo il periodo brutto di inizio anno, di portare a casa questa coppa non ci credevo io né nessuno”.
“Sono rimasto a lottare e giorno dopo giorno – ha continuato – e ho ritrovato il mio tennis. Qualsiasi finale è sempre difficile. Io avevo più esperienza ma arrivare leggermente favorito poteva essere un problema. Lui ha un allenatore che mi conosce benissimo, che mi ha lanciato. Uno dei migliori coach al mondo. Ero preoccupato anche perché era difficile gestire le emozioni: ieri ho dormito meno, oggi ho mangiato poco…” “Sono venuto qua – ha concluso – per ritrovare me stesso ed è quello che è successo nel primo turno. Ho vinto anche con fortuna e poi ho ritrovato me stesso a livello di gioco e di battaglia, che è quello che mi mancava”.
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