FIRENZE – Nel giorno in cui viene ufficializzata la cessione di Federico Chiesa alla Juventus (e i tifosi certo non l’hanno presa benissimo), la Fiorentina risponde con l’acquisto di José Callejon. “Erede di Chiesa? Io sono José Callejon”, risponde con decisione che a chi gli chiedeva se avrebbe sostituto il classe ’97 in campo. Un modo anche per ribadire come la sua carriera, quello dello spagnolo, non abbia niente da invidiare a chi ha scelto di fare il salto definitivo e di andare così alla corte di Andrea Pirlo.
Ma come ne esce la Fiorentina da questa sessione di mercato? Se si sarà rinforzata lo vedremo presto, fin dal 18 ottobre quando il campionato riprenderà coi viola impegnati sul campo dello Spezia. Nei fatti, il tecnico Beppe Iachini è stato accontentato a metà. Da una parte la società ha tenuto interamente il blocco difensivo, punto di forza dello schieramento tattico dell’allenatore. Milenkovic, Pezzella e Caceres sono rimasti e così la Fiorentina ha alzato un muro nei confronti di chi ha provato a dare l’assalto ai primi due. E’ arrivato anche Martinez Quarta, giovane argentino che avrà bisogno di un po’ di tempo per adattarsi al calcio italiano. Ceccherini, invece, è andato in prestito al Verona.
A centrocampo la rivoluzione. Dentro Amrabat, Bonaventura e Borja Valero. Nel 3-5-2 che ha in mente Iachini, insieme ad Amrabat vertice basso possono giocare insieme Castrovilli e Bonaventura ma qui le alternative non mancano, compresi Pulgar e Duncan. Il ritorno di Biraghi a sinistra (Barreca l’acquisto last minute come alternativa) e il colpo Callejon che può giocare a destra ma non a tutta fascia come faceva Chiesa sono le novità. In attacco sicuro di una maglia è il fenomeno Ribery, al suo ultimo anno di contratto coi viola, mentre accanto al francese si giocano il posto uno tra Kouame (in vantaggio), Vlahovic e Cutrone.
Moduli e tattiche che possono variare, con Iachini che potrebbe pensare anche al tridente offensivo: Callejon a destra, Ribery a sinistra e una punta a rifinire. A proposito. Avevamo detto di Iachini accontentato a metà. Perché? Se la difesa è stata interamente confermata, qualcosa forse manca. Il tecnico aveva chiesto un regista puro e un attaccante di esperienza e sicura affidabilità. Il tentativo per Torreira è andato a vuoto, mentre l’assalto per Piatek o Milik non ha portato all’esito sperato. Risultato? Amrabat che nelle prime giornate si è adattato come vertice basso e squadra che fatica a trovare la via del gol. Forse darà una grande mano Callejon, in questo senso. Ma i dubbi restano. La sconfitta contro la Sampdoria ha fatto tornare i malumori proprio su Iachini. Starà al tecnico, adesso, mettere mano alla rosa definitiva e dare un senso a una squadra in cerca di identità. Ancora una volta. Fonte www.repubblica.it