FIRENZE – Dove eravamo rimasti? All’ultima settimana di mercato, alla cessione di Federico Chiesa alla Juventus e all’arrivo di Callejon. Beppe Iachini torna al campionato e domenica 18 ottobre (ore 15) affronterà con la Fiorentina lo Spezia al Manuzzi di Cesena. Torna Pezzella e il tecnico ha tutti a disposizione, eccezion fatta per Borja Valero alle prese con alcuni fastidi. Queste le parole dell’allenatore alla vigilia del match.
Come schiererà il nuovo acquisto Callejon?
“Callejon è un giocatore che ho voluto io alla Fiorentina e la società mi ha accontentato nel momento in cui è andato via Chiesa. È un ragazzo che ha capacità importanti, ha esperienza e qualità. Ci ho parlato anche al telefono per convincerlo a sposare il nostro progetto. Lui è rimasto ben impressionato. Dal punto di vista tecnico io dico che noi non giochiamo col 3-5-2. Se andiamo a vedere le nostre partite, spesso scivoliamo a quattro con Biraghi che entra sotto variando il nostro sistema di gioco. I sistemi fissi non ci sono più ad alti livelli perché sennò sei più prevedibile. Nella fase difensiva Callejon farà quello che ha fatto sempre, scendendo a fare il quinto uomo esterno. Me l’ha detto anche lui. In fase offensiva giocherà nel suo ruolo naturale, che sia 4-2-3-1 o 4-3-3. Non lo vedo come un problema. In campo? Valuterò il suo recupero in queste ore e poi parlerò anche col ragazzo. Vedremo se dall’inizio o no”.
Come si stanno adattando i nuovi innesti?
“Ora siamo in una fase in cui fare inserire i nuovi, che hanno bisogno di lavorare anche sul piano fisico e lavorare tutti insieme. Sono convinto che questo gruppo di ragazzi possa fare insieme un bel lavoro, divertire tifosi e giocare calcio giusto. Si dovranno ambientare e adattare. Abbiamo anche dei giovani che stanno crescendo: è un progetto da portare avanti e che può dare grandi soddisfazioni”.
La Fiorentina ha il settimo monte ingaggi…
“Ne parliamo anche tra di noi, ma purtroppo il calcio non è una scienza esatta. Non è detto che hai indietro quanto spendi, almeno non subito. Ci dobbiamo arrivare nel percorso di lavoro e di crescita. Abbiamo tanti ragazzi giovani e con il tempo faremo le nostre partite, sono fiducioso”.
Come stanno i calciatori?
“Per il recupero di Pezzella, Ribery e Castrovilli sono tutti a disposizione. Poi domani vedremo nell’ultima rifinitura. Per Borja Valero, invece, non è ancora a posto del tutto e dunque purtroppo dovremo ancora aspettare. Stiamo valutando tutte le situazioni dei singoli, anche dei nuovi che sono arrivati con qualcosa da rimettere a posto specie a livello fisico. Borja Valero a Milano ha fatto quello spezzone di partita e poi ha avuto un problema. Questi sono i ragazzi che abbiamo: sono convinto che con questo gruppo ci possiamo togliere delle soddisfazioni. Conosco solo il metodo del lavoro, non ho la bacchetta magica”.
Sarà la prima gara senza Federico Chiesa: che pensa?
“Mi assumo la responsabilità, che è giusto non abbia la società, sulla fascia di capitano. Mi è dispiaciuto perché ho ragionato pensando alle situazioni. Chiesa è stato vice capitano con Torino e Inter e visto che mancavano tutti e due contro la Sampdoria, è andata a lui. Non potevo immaginare quel che sarebbe accaduto sul mercato. Mi è dispiaciuto che ci sia stato questo grosso equivoco. Nello specifico, Chiesa stava bene, era al top, si era allenato con noi. E’ stata un’operazione che è andata in una certa maniera: conta parlare di chi è con noi. Non dovremo fare danni e portare a una condizione ottimale i ragazzi che sono arrivati, per non rimpiangere chi è andato via. Sono fiducioso che i nostri possano fare grandi cose e non fare rimpiangere Chiesa”.
Non è stata una mancanza di rispetto la fascia a Chiesa?
“Si ma non sapevamo fino alla fine. Anche l’anno scorso ha fatto il capitano in assenza di chi aveva la fascia. Mi è dispiaciuto ma è stato fatto col cuore, avessi saputo del polverone non avrei fatto quella scelta”.
Ha sentito Chiesa dopo il suo addio?
“Si, si è fatto sentire. Ha chiamato, salutato, ringraziato. L’ha fatto anche con i suoi compagni. Con me non gioca chi non si impegna e non mette tutto dentro la maglia. Mi ha chiamato per salutarmi e ringraziarmi del periodo vissuto insieme”.
La questione del regista e della punta?
“Partendo Badelj avevamo pensato di sostituirlo, per avere una coppia di calciatori in mezzo con Pulgar. Rinforziamo le linee dietro, facciamo un gruppo di 20 titolari che possano alternarsi senza far pesare l’assenza eventuale di qualche giocatore. Poi abbiamo capito che Amrabat, parlando col ragazzo, vuole giocare davanti alla difesa. Lui vuole stare lì, quel che fa anche con la nazionale. Non giochiamo però sempre a tre ma anche a due, con Bonaventura trequarti campo. Davanti alla difesa abbiamo equilibrio. Per la punta, invece, non è capitata l’opportunità per prenderla ma la società ci ha provato. Poi i tre che abbiamo sono giovani, volevamo inserire magari uno in più per avere maggiori alternative. Non è capitata questa opportunità e quindi andiamo avanti ma di questi tre ragazzi, che hanno bisogno anche di avere esperienza e continuità, sono sicuro che se ci esplodono in mano abbiamo fatto qualcosa di eccezionale e il futuro della Fiorentina è già in casa”.
Che Spezia si aspetta di trovare?
“E’ la gara più difficile che abbiamo. Abbiamo passato l’ultima settimana di mercato drammatica perché c’erano tanti calciatori che potevano essere interessati dal mercato. Non c’è stata una preparazione mentale adeguata. Lo Spezia sono due settimane che si allena solo pensando a noi. E’ una squadra che si conosce, allenata benissimo da Italiano, con una identità precisa. A oggi non c’è una squadra materasso”.
Il capitano Pezzella e il mercato attorno a lui…
“Non ho mai messo in dubbio la serietà di Pezzella, quando era fuori per l’infortunio al piede soffriva come un matto. Qualcuno poteva ipotizzare che non giocasse per le voci di mercato ma non è stato così. Ci ha dato fastidio privarci di un calciatore del genere, il nostro capitano che è una guida importante per tutto il reparto. Non avevamo alcun dubbio su serietà, professionalità e attaccamento del ragazzo. Non creiamo avversari in casa nostra: Pezzella è il capitano, non è andato via e lo merita per il suo percorso. Lo vedo dai suo comportamenti se è un professionista e merita la fascia, dalla società non ho altre indicazioni”.
Si sente già sotto esame?
“Con la Sampdoria ho detto che abbiamo fatto un passo indietro dopo due gare dove avevamo fatto benissimo. Stavamo per vincere a Milano, non dimentichiamolo. Da quando sono qui, penso a lavorare sul campo ogni giorno. Inseriamo al meglio i nuovi e cerchiamo di portare la barca ai livelli di inizio campionato. Non posso pensare sempre a queste cose, faccio scivolare tutto in modo che la squadra possa rimanere serena e tranquilla. Io sono lucido, attento e concentrato. Anno scorso dovevamo avere atteggiamento diverso per recuperare posizioni in classifica, quest’anno abbiamo avuto altro tipo di atteggiamento. Tutte possono andare in difficoltà contro squadre che si chiudono. Dobbiamo migliorare in alcuni aspetti del gioco. Non siamo stati bravi a concretizzare ma le occasioni le abbiamo avute. La mia intenzione è quella di voler fare un calcio di qualità, propositivo”.
Pensa di dare continuità a uno dei suoi tre attaccanti?
“Nelle prime tre gare la continuità l’ha avuta Kouame, perché stava meglio rispetto agli altri. Continuiamo col nostro percorso ma le gerarchie, specie pensando di avere dei calciatori giovani, devono essere positive per noi e dare stimoli. Valuterò i recuperi dopo i loro impegni con le nazionali”.
Come sta Martinez Quarta?
“E’ convocato, viene con noi. L’abbiamo scelto con la società guardando video e partite: ha caratteristiche molto interessanti. L’ho visto un giorno e mezzo, diamogli il tempo di lavorare e crescere con noi”.Fonte www.repubblica.it