Dopo le difficoltà iniziali la Juventus di Pirlo sta finalmente dimostrando di essere una squadra capace di giocarsela su ogni campo e di puntare a vincere il decimo scudetto di fila, oltre che l’ambitissima coppa dalle grandi orecchie. I bianconeri – come confermano i siti che si occupano di quote e scommesse calcio – partono in una posizione di privilegio in campionato ed anche in Champions, soprattutto dopo la brillante vittoria contro il Barcellona per 3-0. Il tecnico è stato bravo a capire pregi e difetti dei suoi calciatori ed a fare affidamento su alcuni insostituibili che fanno la differenza in mezzo al campo. Uno su tutti è Matthijs de Ligt.
Dopo l’infortunio ed il suo ritorno in campo la fase difensiva della squadra di Andrea Pirlo ha dimostrato un netto miglioramento, nelle prestazioni e nei numeri. Non a caso il tecnico lo ha sempre schierato dal primo minuto. Con l’olandese in campo la Juventus è riuscita a non subire reti per ben quattro volte.
Ma è con i gol subiti che il dato si fa più evidente, perché la squadra con Matthijs ha raccolto il pallone dal fondo della propria rete solamente tre volte – media di mezza rete al passivo per partita -, mentre a inizio stagione erano addirittura 9, quasi il doppio (0,9 per partita). Così, in sostanza, i dati dicono che quando c’è il giovane olandese al centro della difesa, aumentano le reti inviolate e si dimezzano i gol subiti dai portieri bianconeri.
Ma l’ex Ajax è in grado di dare solidità e sicurezza al reparto difensivo. La squadra con lui si sente molto meno vulnerabile e quando qualche superficialità individuale la mette nei pasticci, lui è pronto a riprenderla per il bavero senza complimenti per salvarla dalle sabbie mobili. Matthijs non è invincibile, ma le sensazioni di difficoltà difensiva si sono diradate notevolmente nelle ultime sei partite.
L’asso colombiano Juan Cuadrado
Da esterno alto a terzino, Juan Cuadrado è uno dei fedelissimi di Pirlo e forse è il migliore fino a questo momento. Fin qui Andrea Pirlo ci ha rinunciato a fatica, un po’ per le ristrettezze del settore difensivo (causa infortuni), un po’ perché in fase di costruzione partire da qualche certezza è sempre una buona idea: lo ha fatto riposare contro la Dinamo Kiev in casa (tutto a posto) e inizialmente contro il Crotone (meno bene).
Già Maurizio Sarri aveva infatti arretrato il suo raggio d’azione, ponendosi sulla scia di Massimiliano Allegri, che nelle ultime apparizioni sulla panchina bianconera aveva provato l’ex esterno alto della Fiorentina come laterale basso di una difesa a 4. I progressi mostrati nei movimenti difensivi sono importanti, soprattutto sotto la direzione di Barzagli, che ne ha curato per alcuni mesi posizionamento e diagonali.
Ora l’obiettivo della società è quello di rinnovare il contratto all’ex Fiorentina e Lecce. Le parti sono a lavoro ed è probabile che si prolunghi fino al 2024, con un contratto da 3 milioni di euro a stagione: un giusto premio ad un calciatore che ha fornito sempre egregiamente il suo contributo, sia dentro che fuori dal campo.
Il talismano CR7
Con la doppietta al Genoa Cristiano Ronaldo ha segnato il suo trentesimo gol nell’anno solare e festeggiato nel migliore dei modi la presenza numero cento in maglia bianconera. Nelle prime 100 presenze di Cr7 con la Juventus, sono arrivati 79 reti e 19 assist. Con una netta predilezione per la Serie A (21 Nel 2018/19, 31 nel 2019/20 e 10 nel 2020/21) e, soprattutto, con una media gol in costante miglioramento, a dispetto dell’età.
Ronaldo si è dimostrato essere uno specialista negli undici metri. Il portoghese ha segnato 133 rigori in carriera, quattro dei quali in questo campionato. In totale, con la maglia della Juventus, dagli undici metri il portoghese ha segnato 26 reti: 6 nel 2018/19, 14 nel 2019/20, 6 nel 2020/21 fino ad ora. Tre gli errori: il 21 gennaio 2019, contro Stefano Sorrentino in un Juventus-Chievo 3-0, il 12 giugno 2020 in Coppa Italia contro il Milan e il 26 luglio scorso, all’Allianz Stadium ma contro una genovese, la Sampdoria, dell’ex bianconero Emil Audero.
La sorpresa McKennie
Chiudiamo con una sorpresa assoluta: Weston McKennie. In questa prima parte di stagione il texano ha dimostrato le abilità tecniche, tattiche e fisiche. Non solo la rovesciata, un gesto pur sempre complicato da realizzare, ma anche gestione della sfera con ritmo e qualità di fraseggio. Così come di alto livello sono i movimenti a supporto delle punte e a scombinare l’equilibrio della mediana avversaria che fatica a seguirne con i tempi giusti gli slittamenti andando in confusione e perdendo le spaziature necessarie a coprire bene il campo.