ROMA – “Non è stato un buon weekend ma non smettiamo di lottare”. E’ in preda alla tempesta, ma la Ferrari non molla e chiede aiuto ai suoi tifosi. Il giorno dopo il disastroso Gp del Belgio, chiuso con entrambi i piloti fuori dalla top ten (Vettel 13°, Leclerc14°) e in vista della gara di casa domenica prossima a Monza dove la stessa Scuderia chiede di non farsi illusioni, Maranello si appella su twitter al suo popolo e chiede di non essere lasciata sola: “Non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare delle difficoltà, ma ne siamo sempre usciti. Più che mai in momenti come questo abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Grazie di essere al nostro fianco”.
I tifosi non ci saranno all’Autodromo per l’ottava gara di questo difficile Mondiale. Molti però criticano non tanto e non solo la macchina inadeguata, incapace di stare al passo anche di squadre normalmente meno forti, ma anche i bisticci via radio dei piloti. In particolare sono le parole di Leclerc, vincitore lo scorso anno sia a Spa che a Monza, a finire sotto osservazione: il monegasco, dopo aver chiesto al muretto di scegliere una delle due strategie che gli venivano proposte, al primo dei suoi due pit stop più lungo del solito anche perché il motore della sua rossa viene “riossigenato”, si lascia sfuggire un’imprecazione (“gara del c…”) che molti non hanno gradito. Il 22 enne si scusa e spiega: “Forse avrei dovuto spegnere la radio dopo il pit stop, scusate. Non l’ho fatto apposta”. Di certo, non ce l’aveva con nessuno come pure ha chiarito nel post gara. Di certo la situazione, descritta dal team principal Mattia Binotto, “non di crisi, ma di tempesta”, non aiuta a tenere i nervi saldi, cosa che invece si auspica Vettel (“dobbiamo mantenere la calma”).
Il problema è che, al momento, sembra non ci sia soluzione ai molti problemi che ha manifestato la SF1000 sin dai test invernali e che a Spa sono venuti definitivamente alla luce. Binotto: “Spa è una pista che richiede potenza ed efficienza aerodinamica ed è inutile nasconderci dietro un dito: al momento ci manca sia l’una che l’altra cosa”. E anche il motore, che ha perso di potenza rispetto a quello del 2019 (si parla di circa 50 cavalli) accusato di un uso irregolare e finito in un’inchiesta poi chiusa con un patto segreto con la Fia alla vigilia di questo campionato. Maranello sta lavorando per il futuro, specie per il 2022, quando cambierà il regolamento, visto che lo sviluppo delle vetture per il prossimo anno sarà molto limitato.
Anche gli avversari si sono espressi sulle cattive prestazioni della Ferrari. Il boss della Mercedes, Toto Wolff, dicendo che i tifosi rossi non lo meritano ma anche che qualcuno in squadra ha scelto altre priorità, mentre Christian Horner, team principal di quella Red Bull che lo scorso anno ha lanciato i sospetti sulle performance del propulsore di Maranello, accusato la Scuderia senza mezzi termini: “Il tutto ha lasciato un sapore piuttosto amaro, si possono trarre le proprie conclusioni dalle prestazioni attuali della Ferrari, ma, sì, ci sono gare che avremmo probabilmente dovuto vincere nel 2019 se loro avessero corso con un motore che sembra essere molto diverso da quello che hanno avuto l’anno scorso. “Per loro è ovviamente molto dura, ma penso che la loro attenzione sia stata ovviamente concentrata nei settori sbagliati negli anni precedenti. Questo è il motivo per cui stanno faticando, a prescindere da cosa ci fosse in quell’accordo con la Fia”.
A prescindere dalle polemiche sempre vive nella F1, la Ferrari sembra trovarsi in un cul de sac difficile da risalire in fretta. Ha una macchina sbagliata che non può raddrizzare e chiede pazienza. Proprio alla vigilia di Monza e dei festeggiamenti per il millesimo Gp del Cavallino, il 13 settembre al Mugello, sulla pista di proprietà. C’è chi chiede una rivoluzione o almeno nuovi innesti in squadra, ipotesi che lo stesso Binotto non ha mai escluso e anzi potrebbe percorrere a breve dopo la riorganizzazione senza cambi del gruppo tecnico in senso verticale non più orizzontale, dopo l’umiliante doppiaggio in Ungheria.
Serve nuova linfa, forse. Di certo pazienza, lavoro, unità. Binotto: “Dobbiamo stringere i denti, sappiamo che stiamo costruendo per il futuro. Siamo in mezzo a una tempesta, non c’è dubbio. Non siamo in crisi, ma in mezzo a una tempesta. Abbiamo una macchina che ha perso potenza, così come l’hanno persa tutti i costruttori di motori. Noi più degli altri. Lo scorso anno il motore copriva in parte i limiti della macchina. Invece quest’anno i limiti stanno emergendo. Ma siamo molto uniti. Certo è difficile presentarsi a Monza su una pista in cui sicuramente serve potenza. Non è una pista banale. Ci sarà una nuova direttiva tecnica che vieta il party mode, sono curioso di vedere come possano cambiare gli equilibri in qualifica. Noi in questa fase dobbiamo raccogliere il meglio di quello che offre la macchina, porteremo un pacchetto specifico a Monza, ma credo sia inutile illudersi”. Più utile ripararsi, nella tempesta.
Fonte www.repubblica.it