C’è chi per colpa dell’inverno grigio e freddo e le circostanze legate alla pandemia è più predisposto a rimanere a casa a trascorrere il proprio tempo libero sul divano, magari immerso in una piacevole lettura. C’è chi, invece, per trovare del tempo per se dovrebbe imparare a mettere da parte qualche richiesta di famiglia ed amici. La sostanza però non cambia, sono tantissimi i motivi per cui si diventa sedentari.
Francesca Faso è una 36enne di Monza, mamma di due bambini di 3 e 5 anni, una donna piena di responsabilità, dalla famiglia al lavoro, quello di fisioterapista dove in equipe con diversi professionisti sanitari, ha l’obiettivo di aiutare le persone a vivere meglio, da un punto di vista motorio, psicologico e biochimico. Francesca ha iniziato a seguire il programma 6più-human potential, ideato da Max Monaco e Andrea Giocondi, ideato con l’obiettivo di reclutare i sedentari ostinati e insegnar loro a cercare dentro di se gli stimoli e la forza per non mollare.
Ti definiresti una persona sedentaria?
“Essere sedentari per me significa passare il proprio tempo libero sul divano ed essendo una mamma con due bimbi piccoli, con un lavoro e con una casa da seguire, mi paragonerei ad una pallina da ping-pong, per me il divano è un miraggio. Tuttavia, riconosco che tra correre dietro agli impegni e correre come attività fisica c’è una grande differenza e mi rendo conto che negli ultimi anni non sono riuscita a ritagliarmi del tempo per allenarmi in modo corretto e soprattutto con costanza”.
Hai mai praticato degli sport? Quando e perché hai smesso?
“Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita, prima il nuoto da bambina, poi la ginnastica artistica, anche in forma agonistica, ed infine il ballo, la mia più grande passione. Con l’inizio dell’Università prima e col lavoro a tempo pieno poi ho dovuto ridurre il tempo dedicato allo sport, definitivamente tagliato via dopo il matrimonio e l’arrivo dei bimbi. Fino alla quarantena, quando ho conosciuto Max Monaco ed il programma 6più…”
Come hai conosciuto 6più e cosa ti ha spinto a seguirne la corrente?
“Durante il lockdown ho seguito un webinar in cui era ospite Max Monaco. Ascoltarlo mi ha subito aperto la mente in quanto ha descritto tutti i meccanismi che mi hanno portata a diventare sedentaria. Avevo smesso di guardarmi allo specchio perché non mi piacevo ma allo stesso tempo non riuscivo a trovare la motivazione giusta e mi davo giustificazioni per non iniziare mai. Poi Max ha acceso in me la voglia di cambiare perché mi ha fatto capire che è possibile”.
Da quando segui il programma come sono cambiate le tue abitudini?
“Ho sfruttato il concetto alla base della filosofia di Max e Andrea nel loro libro “Le abitudini possono essere il nostro migliore alleato o il nostro peggior nemico” e ho trasformato le mie abitudini riorganizzando la giornata e mettendo un punto fermo alla pratica di uno sport”.
Quanto conta pianificare l’allenamento nella tua giornata?
“Ho imparato che per riuscire devo pianificare, ho poco tempo quindi devo sempre “cercarlo” scrupolosamente. Andare ad allenarmi è un appuntamento in agenda che ho imparato a non disdire”.
Chi inizia a correre si trova a far i conti con fatica, condizioni climatiche difficili, probabili fallimenti. Come hai superato questi momenti?
“La maggior parte delle persone, me compresa prima di intraprendere la strada del “cambiamento”, pensa che la corsa e il cammino siano impegnativi, noiosi, faticosi e che possano persino creare danni. Grazie al programma che sto seguendo posso affrontare il mio appuntamento con la corsa con serenità sia sul piano fisico che mentale, è così che evito di fallire. Grazie a strategie motivazionali preziose sono riuscita ad essere costante nel tempo e a raggiungere risultati incredibili, ho ribaltato la mia opinione sulla corsa”.
Oltre che nell’averti trasformata in una persona attiva, l’attività sportiva ti ha prodotto anche benessere mentale?
“Assolutamente sì, mi sento meglio, ho più energia e scarico tantissime tensioni. Mi sento più efficiente in tutto, dalla famiglia al lavoro”.
Viviamo una fase difficile per la socialità, pensi che il correre in solitaria rappresenti un valore aggiunto o un elemento negativo?
“Penso di no, ma credo sia davvero molto soggettivo. Io ho una famiglia e faccio un lavoro a contatto con le persone, correre da sola, con le mie cuffiette nelle orecchie è un momento di “libertà” tutto mio. Mi ascolto, rifletto, spesso progetto e non correrei in compagnia neanche se si potesse”.
Quale messaggio, secondo te, è in grado di trasformare una persona sedentaria in una che segue un programma definito d’allenamento?
“Il nostro corpo è progettato per camminare e correre”. Siamo fatti per questo quindi chiunque può farlo e soprattutto chiunque può beneficiarne”.
Con quali emozioni descriveresti il tuo percorso per invitare qualcuno ad unirsi a te nel seguire il programma?
“Soddisfazione: nel programma ci sono dei traguardi e quando li raggiungi la soddisfazione è enorme. Felicità: da un punto di vista biochimico perché ho più endorfine che girano per il mio corpo e da un punto di vista personale perché adesso lo specchio riflette una immagine che mi piace molto di più”.
Perché il programma 6più funziona? Non avresti potuto farcela da sola?
“Fare da soli è rischioso. Puoi commettere errori, demoralizzarti, mollare il colpo. Questo programma funziona perché è ben strutturato, semplice da comprendere e facile da eseguire. Per raggiungere un obiettivo ci vuole la strategia giusta e con un programma dedicato puoi farlo con il sorriso!”
Fonte tuttosport.com