GENOVA – Nessuna buona notizia in casa Genoa, dove la società ha fatto sapere che resta congelata la situazione dei 17 giocatori che la scorsa settimana erano risultati contagiati dal coronavirus: “Nessuno dei 17 positivi risulta negativizzato. Per dieci di loro la positività è stata rilevata anche al secondo tampone”, ha comunicato il club del capoluogo ligure con una nota diramata nella giornata di mercoledì. Ad evidenziare quello che è un vero e proprio caso di emergenza è il ds Daniele Faggiano. “E’ davvero strana come situazione, sembra di allenarsi con una squadra di calcio a 5. Il tampone è stato fatto di nuovo ai primi positivi e gli altri che sono risultati positivi ancora devono fare il secondo tampone dopo il primo positivo – ha spiegato ai microfoni di Radio Punto Nuovo -. I 10 positivi sono quelli che hanno fatto il secondo tampone, ma abbiamo comunque 17 giocatori inutilizzabili”.
“Stando così le cose a Verona con la Primavera”
Tutto ciò a dieci giorni dalla prossima gara di campionato. “Quel che molti non sanno è che tra i tredici disponibili ci sono anche i primavera. Quindi, in queste condizioni, noi alla ripresa giocheremmo a Verona con la Primavera: stanno passando i giorni e non si è deciso nulla – sbotta Faggiano -. Per ora i giocatori sono positivi e da positivi ovviamente non possono allenarsi, deciderà il presidente Preziosi se chiedere il parere alle Asl”. A breve verrà definito il numero di giocatori da inserire in lista, un momento sicuramente non facile per il Grifone: “E ci volevano far giocare a metà settimana col Torino per recuperare, è incredibile. Adesso ci sono le liste: è ridicolo in un momento del genere con il Covid avere le liste. Alcuni giocatori non sono andati via per il Covid”.
“Juve-Napoli? Non è giusto, noi a giocare siamo andati…”
A proposito di lista, in quella del Genoa non è stato inserito il nome di Schone. “Schone fa parte del gruppo squadra ed ha diritto ad allenarsi. E’ stata una decisione dolorosa ma necessaria, abbiamo voluto dare un segnale preciso. Dal punto di vista tecnico un mese fa avevamo deciso di puntare su Badelj e lo avevamo comunicato a Schone. Sono state fatte altre scelte, questa esclusione ne è una conseguenza”, spiega l’ex ds del Parma, con il quale alla luce di quanto accaduto è impossibile non toccare l’argomento Juventus-Napoli. “Io a Napoli sono andato a giocare – sottolinea il dirigente rossoblù puntando il dito contro la società partenopea -. La regola Fifa e Uefa non dice che gli altri si devono allenare, ma a noi la Asl ci ha bloccato e non ci ha fatto allenare. Non ce l’ho con il Napoli, hanno subito una decisione, ma il calcio deve essere uguale per tutti. Mi domando: sono deficiente io che ho rispettato tutto? Non è giusto. Altri hanno impiegato mezz’ora per decidere di non andare a giocare. A Napoli non ci avevano garantito di darci i risultati alle 11 della domenica ed abbiamo fatto i tamponi all’una di notte”.
“Chiudeteci per 4-5 mesi in bolla”
Infine il ds del Genoa lancia una proposta, seguendo il modello della NBA, che ha portato a termine la stagione nella bolla di Orlando. “Non siamo salvaguardati né come salute né come partite. Chiudeteci per 4-5 mesi in bolla: faremo tutti un sacrificio. Ma ci sarebbe stata la rivolta di tutti se lo avessimo detto prima. Le nazionali? Anche io ho dei problemi con giocatori andati in nazionale”, conclude Faggiano.
Fonte www.repubblica.it