avvocatoinprimafila il metodo apf

Godeas non perde il vizio. Gol dalla A alla terza categoria: ”E mi diverto più di prima…”

TRIESTE – Domenica 4 ottobre, campionato di Prima Categoria friulana: Triestina Victory-Mariano termina 2-2 e nel tabellino dei marcatori, nella squadra locale, c’è Denis Godeas. Un gol apparentemente come un altro, ma che permette all’esperto attaccante 45enne di entrare nella storia del calcio italiano: con questa firma infatti l’attaccante triestino può vantare il record di aver segnato almeno una rete in tutti i campionati: Serie A, B, C1, C2, Lega Pro, Serie D, Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda e Terza Categoria. Un primato condiviso con Antonio Martorella e Marcello Diomedi, ma a differenza loro Godeas, appena segnerà un altro gol, sarà l’unico che avrà nelle statistiche più di una marcatura in ogni campionato.

Anche un gol europeo con il Palermo
Cresciuto nel settore giovanile della Triestina, Godeas esplode a inizi anni Duemila con il Messina, trascinato a suon di gol in B. Il Como nel 2002 gli dà l’opportunità della Serie A, dove tuttavia gioca fino a gennaio prima del prestito al Bari. Fa però in tempo a trovare la prima rete nella massima serie, nientedimeno che all’Olimpico (Roma-Como 2-1). Quello alla Serie A è però un arrivederci perché ci torna tre anni dopo con il Palermo (gennaio 2006): con i rosanero si toglie la soddisfazione di realizzare un gran gol sotto all’incrocio a Buffon (Juventus-Palermo 2-1) e soprattutto di segnare la rete decisiva in Coppa Uefa contro lo Slavia Praga, che permette ai siciliani di qualificarsi agli ottavi di finale. Poi un lungo viavai: Chievo, Mantova, Triestina, Venezia, l’ennesimo ritorno a Trieste prima di dedicarsi al calcio dilettantistico (Monfalcone, Lumignacco, Trieste Calcio e Triestina Victory), dove trova raffiche di gol in ogni categoria. Fino al record di domenica scorsa, che lui stesso ci racconta in esclusiva.

Denis, quello di domenica è stato un gol storico
”L’idea è nata da Mauro Milanese (amministratore unico della Triestina, ndr) che ha lanciato il progetto ‘Triestina Victory’, una sorta di seconda squadra per far crescere i giovani calciatori. In un primo momento ero scettico di andare a giocare in Terza Categoria, poi però nonostante abbiamo creato una squadra in 10 giorni, siamo riusciti a vincere il campionato. Successivamente alcuni miei amici che seguono le statistiche, hanno notato che avevo segnato in tutti i campionati tranne Promozione, Prima e Seconda Categoria. Così, dopo essermi sbloccato in Seconda Divisione, sono andato tre mesi in prestito al Trieste Calcio (altra società affiliata alla Triestina) in Promozione e dunque quest’anno mancava solo la rete in Prima Categoria, mi sono preso questa briga”.
E’ stata una liberazione…
”Stava diventando una specie di fastidio, c’era molta pressione. Ormai tutti sapevano di questo record, quindi ad ogni azione si aspettavano un mio gol e sembrava che i miei compagni giocassero esclusivamente per passarmi la palla. Comunque l’obiettivo è aiutare la squadra a vincere il campionato, anche perché fisicamente mi sento bene”.
Ibrahimovic, Quagliarella, Dzeko e Caputo. In Italia vanno di moda i “bomber senza età”. E anche lei non scherza… Qual è il segreto?
”Prima di tutto ci vuole la passione. Poi ovviamente con il passare degli anni devi essere supportato dal fisico perché se ci sono problemi di infortuni fai proprio fatica ad allenarti. Nei dilettanti è ancora più difficile perché trovi a giocarti contro ragazzi di 20-25 anni che hanno un fisico, una velocità e una capacità di recupero sicuramente diversi e neanche paragonabile a quello che posso fare io. Per assurdo fatico più ora, però diciamo che vengo ripagato perché sicuramente mi diverto più adesso di prima. Se anni fa consideravo il calcio un “lavoro”, ora è passione e divertimento con gli amici. Finché posso cerco di farlo, quest’anno sicuramente, poi vedremo”.
A proposito del futuro, ha già in mente cosa fare “da grande”?
”Io parallelamente collaboro con la Triestina già da 4 anni. La mia idea però è quella di allenare, anche perché ho il patentino da 10 anni e soltanto una mezza volta ho fatto l’allenatore-giocatore in Eccellenza. Mi piacerebbe partire da un settore giovanile, mi vedo più in panchina che dietro una scrivania”.
Tra le tante squadre dove ha giocato in carriera, un posto speciale lo hanno sicuramente Triestina e Palermo, oggi entrambe in C. Quale delle due ha più possibilità di conquistare la Serie B?
”Per la Triestina l’ambizione è quella. La partenza è stata buona, la squadra è forte e i giocatori sono esperti. Anche il Palermo ha grandi obiettivi, non serve nemmeno dirlo, basta il blasone della piazza. Adesso fare pronostici è molto difficile perché, soprattutto in C, possono esserci delle variabili che stravolgono tutto. E il covid può incidere molto perché per esempio il Milan senza Ibrahimovic perde 3/4 della forza in attacco”.
Tra tutti i gol qual è il più bello e quello che le evoca i ricordi più piacevoli?
In Messina-Empoli feci un gran gol in rovesciata, anche la rete a Buffon in Juventus-Palermo fu bellissima. Io sono molto legato ai gol che ho fatto per la mia squadra, la Triestina. Mi ricordo lo spareggio play-out contro il Vicenza dove feci una doppietta in trasferta, ma anche il primo gol in A con il Como non posso dimenticarlo.
Rivede oggi un attaccante con le sue caratteristiche?
”Io sono sempre stato una punta centrale, bravo nelle palle alte. In Serie A adesso non ce ne sono tantissimi con queste caratteristiche, magari Llorente del Napoli. In piccolo ovviamente sono più vicino anche a Ibrahimovic, per il gioco di sponda, appoggio e corsa verso la porta”. E a proposito di Zlatan…. ”Spero sia lui a vincere la classifica cannonieri, anche perché sono milanista”.Fonte www.repubblica.it

Exit mobile version